Freddo. Crudo. Impassibile.
E’ incredibile come lo specchio ci strappi sentenze nette, definitive.
Come ci renda giudici impietosi di noi stessi.
La ragazza che mi si riflette davanti non è Caroline Wilde.
È una sconosciuta. Non mi ci riconosco, non mi rappresenta e, soprattutto, in questo momento non gode per niente della mia stima.
La scruto con attenzione. Critica.
Un corpo avvolto in un morbido asciugamano, annodato sopra a un seno troppo evidente per quel fisico esile. L’azzurro cielo della spugna che fa risaltare il tono chiarissimo della pelle.
Una cascata di capelli – neri, bagnati – che ricade intorno al viso, prosegue lungo la piega del collo e termina in onde ribelli a lambirle l’arco della schiena.
Il particolare del suo volto che cattura per primo l’attenzione è senz’altro il naso. Piccolo, impertinente, sommerso da una marea di efelidi che, a detta di molti, le donano un “irresistibile fascino fanciullesco”.
A prima vista ha un aspetto molto più adolescenziale della reale età anagrafica – non si direbbe mai che abbia già compiuto venticinque anni – ma un esame più attento rivela un precoce invecchiamento interiore.
La sua anima sembra aver già arrancato per secoli. Si percepisce dall’intimo senso di sofferenza, dal velo di malinconia che offusca quei grandi occhi verdi, smorzandone il brillante tono originario.
Occhi traditori i suoi, che non si prestano a reggere il gioco quando la bocca inscena finti sorrisi di circostanza. Ma anche questo oramai accade di rado. Capita sempre più spesso che anche le labbra rinuncino all’ipocrisia, restando congelate in una specie di smorfia contratta.
Anche se non riesce a capirne il senso, è un innegabile dato di fatto che questa sua espressione da bambina imbronciata si riconfermi di continuo la sua più potente, involontaria, arma di seduzione. A quanto pare ha un forte ascendente sull’immaginario maschile.
Una volta era tutto così diverso…
La sua bocca era un arco sorridente che esplodeva di continuo in risate incontenibili e contagiose.
I suoi occhi erano vivi. Luminosi.
Ma era stato in un’altra vita.
Era tutto molto più facile allora, quando il dolore e la disillusione non avevano ancora corrotto la sua spensieratezza, le sue aspettative per il futuro, il suo entusiasmo nei confronti della vita.
Già, una volta.
Sembra trascorsa un’eternità, invece di un solo, interminabile, anno…
Wish (I più votati di Prosa e Poesia)
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ultima modifica: 2015-12-16T08:17:00+01:00
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