Narratrice: Venti.
Bimba: Ventimila leghe sotto i mari!
Narratrice: Venti.
Bimba: Rosa dei venti!
Narratrice: Venti.
Bimba: Venti settembre! Non so che cosa sia, ne ha parlato una volta la maestra…
Narratrice: Venti.
Bimba: … … I fantastici venti!
Narratrice: No, questo no! Non esistono!
Bimba: … ma allora io non so…
Narratrice: Sai che cos’altro suggerisce il numero venti?
Venti lunghissimi, interminabili anni li separarono, ne avevano allontanato i cammini e i destini. Venti stramaledetti anni avevano sottratto, all’uno, il lieto sorriso di lei, le sue labbra, i suoi sussurri, i suoi fianchi ed anche i suoi piedi, da baciare teneramente, mentre si avvolgeva al suo corpo, assaporandolo; all’altra, invece, avevano soffiato via la calma inebriante serenità, che le derivava dal semplice fatto di stargli vicino, di stare al suo fianco, e la selvaggia e naturale familiarità con i di lui pensieri e desideri, con i suoi piaceri.
Il destino fu diabolico con loro, un giorno in un lontano passato, ormai trascorso ventennio. Entrambi lo subirono ignari, senza, all’apparenza, accorgersene e, quasi, risentire di quello strappo, di quel torto, di quel furto.
Le loro vite, disgiunte, seguirono, allora, sentieri diversi, direzioni opposte e remote, facendo loro quasi dimenticare l’esistenza e l’amore dell’altro e per l’altro.
Lui, invero, la cercò più volte; in una di queste, la raggiunse e le disse semplicemente che era importante, le altre furono vane, per le trame oscure del caso e gli ostruzionismi perversi di amici distratti e complici dell’atroce disegno di quel loro destino.
Il tempo trascorse. Essi, separatamente, aggiustarono, stravolsero e pacificarono le loro singole esistenze. Solo allora accadde che si potessero rincontrare.
Il destino ci si mise anche quella volta, ma allora intervenne per incrociare nuovamente i loro cammini e rintrecciare le loro vite. Lui la ritrovò per caso, inviandole parole d’amore. Lei rispose tutta tremante alla di lui missiva, rubricandola alla voce “Amore” del suo epistolario segreto e più intimo, quello del Cuore, ben consapevole che quello fosse l’Amore Grande della sua vita.
Furono entrambi grati al destino, a quel fatale sopravvenire che concesse loro una seconda chance, una seconda volta, che vissero intensamente, amandosi teneramente e tenendo le loro vite strette strette, nel vivere ogni giorno vicine.
Ritrovarono anche la complicità e la gioia dei due giovani ragazzi, che si erano amati un tempo, scorrazzando in macchina, prima e dopo aver fatto l’amore, alzando al massimo il volume dello stereo dell’auto, cantando e ballando i motivi di un tempo e guardandosi intensamente con uno sguardo malandrino.
Il resto che venne lo scelsero insieme, scegliendosi, prima, l’un l’altro per e con Amore.
Flavia Todisco