Si alzò in volo, uscì dalla penombra della giungla di fili d’erba e salì altissimo finché, abbassando lo sguardo, vide un immenso prato verde, maestoso, magnifico, battuto da un forte vento che ne simulava il mare.
Un sole terso e limpido, alto nel cielo e riflesso nel mare vicino alla scogliera sottostante, un’ondata di ossigeno riecheggiò nello spirito di Jack. Due lacrime, adesso di commozione, sfilarono nel cuore, e si rese conto che qualcosa era cambiato nelle sue consapevolezze. Ora sapeva benissimo, era interiorizzato, era morto.
Ma non era in un’altra dimensione, almeno apparentemente pareva d’essere in Irlanda, su una di quelle scogliere a strapiombo sul mare dove il prato e la terra sembrano crollati poco tempo prima di aver girato lo sguardo a rimirarle.
Non esisteva ciò che aveva fatto nell’altra vita, il peccato non si concettualizzava nella sua coscienza; davanti alla Verità tutto scorre, ma è quando ce ne allontaniamo che dobbiamo risalire attraverso il dolore e la sofferenza, danneggiando involontariamente gli altri.
Questo pensava Jack. E mentre lo faceva la coscienza si spense di nuovo.