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Ecco il vincitore del nuovo concorso

La Redazione di Prosa e Poesia ha il piacere di comunicare ai propri lettori il nome del vincitore del nuovo concorso 2016: Sara Montella.

In collaborazione con Edida, i vari testi pubblicati dall’Autrice sul blog saranno editati in ebook in una raccolta di racconti e di poesie.

Vi invitiamo a mandarci i vostri testi, tra di voi il nostro prossimo vincitore!

La redazione

Prefazione – “Il rosso e il nero della comunicazione” (I più votati di Prosa e Poesia)

Prefazione

“Le idee delle cose stanno in colui che le percepisce e l’essere delle cose sta nell’essere percepito”
George Berkeley

Il rosso e il nero della comunicazione è una raccolta di riflessioni sulla circolazione delle informazioni, in termini di distribuzione del sapere pubblicamente condiviso, che avviene attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Riflessioni che si sviluppano intorno a vari temi, dalla natura intrinseca della comunicazione mediata, ai suoi interpreti/attori, alle mutazioni in corso, senza perdere di vista le interconnessioni tra sistema informativo, sistema democratico e sistema di mercato.

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Pubblicato “Quattro donne e una cucina”

E’ stato pubblicato da Edida il libro “Quattro donne e una cucina” di Salvina Pizzuoli, vincitrice del concorso di Prosa e Poesia.

L’ebook è disponibile su Kobo, Amazon e iBooks.

Ecco il link ufficiale: http://www.edida.net/portfolios/quattro-donne-e-una-cucina/

 

“La prima distinzione da fare è tra pasta fresca e pasta secca; la prima ha origini lontane, mentre la seconda risale al medioevo. Le origini della pasta fresca vengono fatte risalire all’antica Grecia dove esisteva una sfoglia tagliata a larghe strisce detta laganon che anche i Romani conoscevano, il laganum, una sottile foglia di pasta che veniva arrostita o fritta. Si ritiene che il termine lasagna derivi da questo tipo di sfoglia. La pasta secca invece risalirebbe secondo alcuni studiosi al medioevo arabo-musulmano; se molti non concordano con l’origine araba della pasta secca, sono molti a condividere che ne siano stati i diffusori. Il geografo arabo Al Idrisi (1099-1164 circa) nel suo libro “Lo svago per chi ama percorrere le regioni” del 1154 parla di un particolare “cibo di farina a forma di fili” fabbricato a Trabia non lontano da Palermo. Nella Sicilia normanna esisteva quindi la tradizione di un impasto a forma di fili seccati al sole; nel XIII secolo è documentata la produzione in Liguria di pasta secca. Ma è nel ’600 a Napoli che la pasta entra davvero a far parte della tradizione della cucina italiana tanto che ciò porterà nell’Ottocento a industrializzarne la produzione in tutta la costa napoletana; da qui l’associazione Napoli e maccheroni era inevitabile.”

Introduzione a “Strade scomparse di Firenze – Prima parte”

Introduzione

Lamberto Salucco ha il pallino delle strade scomparse, e lo fa rotolare in mezzo a vicoli, chiassi, piazze, piazzette, vie e viuzze fantasma rincorrendolo per raggiungerlo, e così facendo scopre un mondo incantato che gli altri non vedono: è un mago? No, è un grande innamorato di Firenze, e come ogni innamorato vuole conoscere a fondo il passato della sua amata.

Ma si sa, sapere troppo può far male, e sicuramente Lamberto ha sofferto molto nella sua ricerca, perché Firenze ha parecchi scheletri nello stradario.

Scoprire che dove adesso ci sono edifici c’era una piazza, che tante strade sono state abolite, tante case abbattute, chiese, torri, loggiati spianati, perduti, dimenticati (e tutti facevano parte di strade non più esistenti) provoca un dolore acuto al cuore.

Per non parlare dei nomi. E m’immagino il Salucco intento a chiedere geloso alla sua amata: “Come si chiamavano i tuoi ex? Avanti, dimmelo!”.

Firenze ha risposto, e le risposte sono tutte in quest’opera preziosa e unica, in cui senza inutili sbavature retoriche si può accedere ai dati essenziali della città invisibile, che torna visitabile attraverso chiarissime informazioni corredate da utili e accurate piantine che ci aiutano a orientarci nel nulla.

Un’opera che va tenuta presente e utilizzata di continuo, specialmente se si è a nostra volta innamorati di Firenze. Io stesso lo farò quando ne avrò bisogno per la mia pagina Facebook “Vecchia Firenze mia” e per personale libidine. Perché – lo confesso – anch’io sono un amante di Firenze. Ma non ditelo a Lamberto…

Gianni Greco

 

 

Prefazione

Questo libro è un tentativo di mettere insieme i dati relativi alle strade di Firenze che non esistono più: infatti, una delle difficoltà che si affrontano quando si studia una struttura urbana non più esistente consiste proprio nel riuscire a dare il nome corretto a una strada o a una piazza.

Questo perché i nomi delle vie venivano cambiati (o addirittura scambiati) molto frequentemente creando una notevole confusione e rendendo difficile l’identificazione dei luoghi.

Partendo da numerose mappe ho cercato di riunire tutti i nomi che nei secoli si sono avvicendati nelle singole piazze, strade, vicoli etc.

Durante il lavoro di reperimento delle fonti è successo anche di trovarsi nella situazione opposta: dover partire dal nome di una strada citato in un testo e provare, attraverso varie ricerche, a capire a quale via si riferisse.

Il presente testo non ha la pretesa di essere perfetto dal punto di vista tecnico e, nonostante l’impegno, è possibile che sia presente qualche inesattezza. D’altro canto molti testi “ufficiali” sono spesso in disaccordo e le stesse mappe tecniche del Comune talvolta si contraddicono.

Questa prima parte prende in esame l’area compresa tra via Tornabuoni, via de’ Cerretani, via Calzaioli e via Porta Rossa.

LS

Il coraggio di Emilia

Oggi presentiamo un simpatico lavoro dei nostri “cugini” Edida: “Il coraggio di Emilia” di Stefano D’Ambrosio.

Il coraggio di Emilia

E’ un breve racconto sul tremendo terrmoto in Emilia che vuole aiutare i bambini a superare la paura e lo sconforto con frasi e disegni simpatici.

Crediamo che l’iniziativa (tra l’altro gratuita) meriti visibilità e sostegno quindi ecco i link!

http://www.edida.net/edidatelling/il-coraggio-di-emilia/

http://stefanodambrosio.net/