Scese le scale, salì in auto e si diresse verso l’auditorium, mancavano pochi chilometri alla gloria. Il trionfo dello scrittore! L’auditorium si raggiungeva velocemente da casa sua, quante volte da piccolo era passato davanti a quel fabbricato e aveva pensato che un giorno, forse, anche lui sarebbe stato protagonista lì dentro.
Ripercorse velocemente la sua vita, o meglio, le cose della vita che non avrebbe voluto fare ma che aveva fatto. La laurea in medicina, voti eccellenti e futuro assicurato. Il master, pagato dai suoi e così tanto voluto, da loro! Lo sport abbandonato, a causa del futuro splendente che gli si sarebbe prospettato. E mille altre cose, apparentemente meno importanti ma infinitamente più fondamentali per la vita di una persona. E soprattutto per lui. Il piacere di soddisfare i propri istinti. Come un animale preistorico. Sì, il bere una birra con gli amici il venerdì sera, piuttosto che passarlo sui libri. Istinto o perdita di tempo, piccole cose che poi ad un certo punto della propria esistenza fanno dire “Sì, sono un uomo felice”. Oppure, no.
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