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La cioccolata tra storia e leggenda (I più votati di Prosa e Poesia)

Una leggenda azteca narra che una sposa, lasciata a guardia delle ricchezze dello sposo, partito per la guerra, fu uccisa da coloro che volevano conoscere il luogo segreto dei tesori che doveva custodire. Dal suo sangue nacque la pianta del cacao, il cui frutto al proprio interno nasconde un tesoro:
semi  amari come le sofferenze,  forti come la virtù della giovane sposa, rossastri come il suo sangue.
Fu il dio Quetzalcoàtl a farne dono agli uomini, quello stesso dio che  fuggito in esilio volontario  promise però di  tornare a riprendere il suo regno.
La leggenda ebbe però molto tempo dopo un peso notevole sulla storia azteca; quando infatti nel 1519, esseri straordinari, mezzi uomini e mezzi animali ( gli aztechi non conoscevano  i cavalli) sbarcarono sulla costa orientale del regno ricoperti di armature, interpretate come scaglie di serpente scintillanti al sole,  e di colorati piumaggi , il re Montezuma credette alla realizzazione della profezia ed accolse quella nave e il suo carico con la convinzione di restituire l’ antico regno a Quetzalcoàtl , con tutti gli onori e con molti doni tra i quali non mancavano i semi di cacao
Ma la nave trasportava un carico di morte e di sangue: Cortes e il suo desiderio di dominio, come per altri conquistatores spagnoli
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Pubblicato “Quattro donne e una cucina”

E’ stato pubblicato da Edida il libro “Quattro donne e una cucina” di Salvina Pizzuoli, vincitrice del concorso di Prosa e Poesia.

L’ebook è disponibile su Kobo, Amazon e iBooks.

Ecco il link ufficiale: http://www.edida.net/portfolios/quattro-donne-e-una-cucina/

 

“La prima distinzione da fare è tra pasta fresca e pasta secca; la prima ha origini lontane, mentre la seconda risale al medioevo. Le origini della pasta fresca vengono fatte risalire all’antica Grecia dove esisteva una sfoglia tagliata a larghe strisce detta laganon che anche i Romani conoscevano, il laganum, una sottile foglia di pasta che veniva arrostita o fritta. Si ritiene che il termine lasagna derivi da questo tipo di sfoglia. La pasta secca invece risalirebbe secondo alcuni studiosi al medioevo arabo-musulmano; se molti non concordano con l’origine araba della pasta secca, sono molti a condividere che ne siano stati i diffusori. Il geografo arabo Al Idrisi (1099-1164 circa) nel suo libro “Lo svago per chi ama percorrere le regioni” del 1154 parla di un particolare “cibo di farina a forma di fili” fabbricato a Trabia non lontano da Palermo. Nella Sicilia normanna esisteva quindi la tradizione di un impasto a forma di fili seccati al sole; nel XIII secolo è documentata la produzione in Liguria di pasta secca. Ma è nel ’600 a Napoli che la pasta entra davvero a far parte della tradizione della cucina italiana tanto che ciò porterà nell’Ottocento a industrializzarne la produzione in tutta la costa napoletana; da qui l’associazione Napoli e maccheroni era inevitabile.”

Cerimonie

IL TESTO E’ STATO PUBBLICATO ED E’ DISPONIBILE QUI:

http://www.edida.net/edidatelling/quattro_donne_e_una_cucina/

Tutto quello che avrei voluto sapere sul riso

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Quello che avrei voluto sapere sul tè

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