[Ancora immagini: un lenzuolo in un prato, una vergine giovane e candida si masturba giocosa e chiama. La virile eccitazione di Jack si accosta a lei e nel culmine dell’atto svanisce. Riprende vita in un sobborgo metropolitano, barbone tra i rifiuti. Tutto il genere umano gli entra dentro, le membra si disintegrano e pian piano non oscilla più tra le immagini scompaginate di vite sovrapposte. Comincia a sentire di appartenere a qualcosa di “altro” e, distaccandosi dalle miserie del genere umano, non ne ha più paura.]
La Verità è nascosta nelle cose più belle ed emerge negli spazi della materia tra i meandri delle particelle sub-atomiche irradiando la Vita di luce. Jack cominciava a penetrare il senso del proprio viaggio, il suo pensiero era cosciente nonostante non sapesse cosa fosse fisicamente e dove si trovasse.
Si sentiva leggero, tutto era buio, provava una sensazione di accumulo e successiva disgregazione; vi si abbandonava, ormai aveva capito che solo lasciandosi andare a quell’esperienza sarebbe giunto a qualcosa.
Il pensiero continuava a girovagare di fiore in fiore, come un’ape che accumula nettare. Nutriva il proprio bisogno di senso, quelle esperienze, la sua vita terrena, tutto si stava fondendo in un significato più alto.
Fin da bambino Jack era sempre stato emotivo, la sua sensibilità lo portava a percepire sensazioni inspiegabili e non condivisibili. Scorgeva la sofferenza negli occhi di chi la provava, vedeva una realtà diversa, troppo intensa per non sentirsene attratto e spaventato a morte.
In tutta la sua vita si era sempre chiesto come mai certe cose, per lui scontate, non lo fossero anche per gli altri. Questa introspezione lo portava a soffrire, nel susseguirsi di fallimenti relazionali si era sempre più chiuso in se stesso e pian piano ciò che non si canalizzava in modo naturale finì per consumarlo da dentro.
Ora era così leggero, non sapeva perché, non ne aveva idea ma non gli importava più. Sentiva la felicità salire, sentiva tutto il mondo represso riemergere in rivoli d’acqua sorgiva, tornavano quelle sensazioni che aveva dovuto abbandonare per difendersi, per proteggersi, per non impazzire.
Come un miracolo inspiegabile cominciò a vedere. E quel momento di pienezza divenne estasi quando intravide il sole sorgere lontano, era in cielo, volava.
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