La prima volta che sentii Vittoria ero alla stazione di Bologna. Mi sembra che pronunciò il mio nome. Con calma, lo pronunciò con calma. Le prime volte lo faceva sempre con molta calma. Tanto da farmi dubitare. Ma non mi preoccupai. Leggi tutto →
Gocce 6/6
Lasciami il fiato per dirtelo ora !
Lasciami il fiato per dirtelo ancora !
Lasciami il fiato per fartelo ora !
Lasciami il fiato per fartelo ancora !
Una bambina impertinente una bambina impertinente
Una bambina impertinente una bambina impertinente. Leggi tutto →
Gocce 5/6
Il traffico era quello di tutte le mattine.
Gente, bambini, mamme e impiegati nelle loro automobili. Qualcuno batteva le dita sul volante, tenendo il tempo di un motivetto primaverile. Leggi tutto →
Gocce 4/6
Gennaro/Uno non dimenticava tutto tutto. A volte la memoria si trasformava in una notte di San Lorenzo, lui aspettava guardando il buio e i puntini bianchi tremolanti, e un ricordo squarciava il nero con la sua lunga coda di sensazioni, sapori, odori, persone, erano ricordi diversi dai nostri. Il mondo intorno al vecchio cambiava consistenza, diventava IL ricordo. Leggi tutto →
Gocce – 3/6
Lucia ne era sempre più convinta, guardava la finestra al secondo piano, quella gialla.
Se avesse avuto un orologio funzionante in mezzo alle lattine usate, agli stracci umidi nel carrello, se lo avesse avuto si sarebbe accorta del fatto che il vecchio attaccò esattamente allo scadere del decimo minuto del suo arrivo. Leggi tutto →