Le foto della casa parevano uscite da quei quadretti familiari perfetti, costruzioni di senso utili e futili, vere e precarie, sognanti e irreali ma funzionali a una decente sopravvivenza.
Laura aveva amato Jack su quel letto e questo lo turbava; era come un adolescente in preda al primo amore, immaginava di raccontarle tutta la sua storia, il suo viaggiare tra una reincarnazione e l’altra, il suo nuotare nel magma quantistico, il suo capire il senso della vita. Ma la realtà ha sempre voce per parlare, la verità brucia e continua a farlo anche se la sotterriamo per millenni e Jack si rese presto conto che stava delirando e che mai nessuno avrebbe potuto capire ciò che stava vivendo. Neanche Laura, il suo amore.
Com’era buffa quella realtà! Innamorarsi per la prima volta durante una reincarnazione sa di beffa… Questo pensava Jack mentre le chiavi giravano nella porta. Laura entrò, vide Paul/Jack nudo in mezzo al salotto che guardava attentamente una foto di Paul e Laura in gommone e sempre più perplessa gli chiese se stesse bene e cosa ci facesse lì.
Paul/Jack sorrise impalato e poco spontaneo dicendo che era rimasto felicemente sorpreso dalle emozioni provate nel fare l’amore e che si chiedeva come mai non le avessero provate più da tanto tempo. Lei si avvicinò, lo sguardo intenso, quello sguardo che solo le donne sanno rivolgere quando finalmente sentono di aver conquistato l’uomo con cui stanno da tanto tempo. Le donne conoscono i posti in cui gli uomini vanno con la mente e hanno la meravigliosa capacità di saperli aspettare, ovunque vadano.
Lui ora era lì davanti a lei che in quel momento non sapeva di amare Jack.