Osservo la perfezione della natura e mi riempio gli occhi.
Fili d’erba turgidi all’alba, soffici e freschi sotto i piedi
petali di girasole roventi senza un filo di sudore,
pini dai magnifici ombrelli, salici che lacrimano foglie sottili.
I cipressi bruni e panciuti custodiscono sentieri ombrosi
dove il muschio cuce pazientemente il suo tessuto
intorno a rocce e sassi.
Le colline cambiano d’abito secondo le stagioni,
uno scamiciato con le margherite,
un gonnellino di paglia, una mantella di pelliccia bianca.
I fiori cadono e lasciano il posto ai frutti,
gli agrumeti profumano di marmellate e sciroppi,
le viti si piegano sotto il peso di grappoli succosi.
La natura non è esigente, beve pioggia e mangia sole
in assenza non si lamenta,
si addormenta in attesa di tempi migliori.
La natura è una bilancia con peso identico su ambo i piatti
solo l’uomo può corromperne la giustizia
con l’indice inopportuno malamente appoggiato.
Il mio dito, io, lo tengo ben lontano da quel piatto.
Io osservo, odoro, inspiro e mi riempio gli occhi
di tanta perfezione.
Eleonora Scali