“Jack… Jack… Svegliati…”. Una soave voce lo svegliò. Jack vedeva in soggettiva senza percepire il proprio corpo.
Un immenso prato verde davanti, all’orizzonte un cielo violetto-rosa, con immensi pianeti pieni di crateri, immense lune di un pianeta strano e sconosciuto. Cominciò ad avanzare.
Una pace mai provata pervase il suo cuore, la sofferenza del distacco dal padre era un ricordo lontano; sentiva di essere dove doveva essere. La serenità, come sempre accade, dette modo a Jack di riordinare i pensieri.
(SILENZIO)
Sto pensando che forse tutto questo cammino a qualcosa è servito…
Come “STO PENSANDO”?!!
Che succede? Com’è possibile? Sento pace ma come si può?
Sono “IO” ora che mi muovo in questo prato verde, sono IO che ammiro questo paesaggio universale, sono IO, Jack!
Io non ho raccontato la storia di Jack, IO SONO JACK!
Ma come è possibile? A chi stavo raccontando? Parlavo con me stesso? Con qualcuno? Scrivevo? Leggevo? Inventavo? Sognavo? Forse sto sognando ancora, forse è tutto un sogno o forse è la mia Vita?
Tutto è avvolto in una sensazione piacevole, non ho timore di questa follia, è come se qualcuno mi proteggesse dallo shock.
Come un sistema di difesa naturale, endorfine in grande quantità, endorfine… Chissà dove sono e chissà cosa sono…
Se questa è stata la mia Vita, se io sono Jack, perché non ricordo niente adesso?
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