Archivio per tag: Hebe Sebastiani

La mia pelle

Passa il vento
Il sole
La tua mano
Invisibile

Niente di meglio che essere vestita di pelle
Anche sotto i vestiti

Al  tatto
attenta
Di contatto
Assetata
disposta a traspirare

Vulnerabile al passo lento del tuo sguardo
intensa
Ubriacata di vita e di desiderio
addosso

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Trapezista

Nel vuoto
appoggiata sul tuo torso nudo
mi dondolo con il mio corpo

Mi giro
(e dopo dell’aria)
soltanto la tua mano mi sostiene
mentre con la mia tocco la tua pienezza che trabocca

Sfioro il tuo spazio
e mi ricevi
reggendomi saldamente
con le fasce dei tuoi baci intorno alle mie caviglie

Sospesa davanti al pericolo
con la mia testa all’imbasso
indifesa
trasfondo l’intimità
tu
ci sei
ed io
mi fido

Pozzi

Come colonne i tuoi occhi sostengono la mia nuditá
si distendono verso di me
e mi raggiungono

Mi attraversano come aghi
pungendo l’iride della mia anima
ed é miele spessa quello che scorre per le mie vene

Lo vedi
al rosso importa ben poco
(io direi assolutamente niente)
che i pori della mia pelle e i miei sogni siano alla deriva delle tue voglie
appropriandosi delle mie guance
del mio petto
e della mia schiena fino a dove finisce

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Dedica

Ti dedico gli spazi dove io non ci sono
così potrai riempirli di me

Ed il silenzio
ti dedico anche il silenzio
il silenzio che lasciano ( al loro passo e con la loro fretta)
le parole spettinate

Ti dedico ogni mio spasmo
(con la mia mano o con la tua)
affinché tu possa ricordare quello che significa ballare
quello che si sente quando tocchi i miei fianchi con il tuo corpo
ed il mio respiro rotto con il tuo collo

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Sentenza

Mi dichiaro colpevole
colpevole di passare camminando lentamente
davanti ai tuoi pensieri
con aria disinvolta
e di girarmi all’improviso per fissarti con il mio sguardo
dalla parte interna e posteriore dei tuoi occhi
(sia che questi sono aperti o chiusi)

Mi dichiaro colpevole di darti dei colori
sopratutto l’azzurro
e di averlo sparso
(irregolare, circolare)
sul tuo cielo
con il palmo della mia mano

Mi dichiaro colpevole di attraversare le tue notti quiete
giocando con il vento e tutta spettinata
irriverente davanti al tuo sonno
Sono colpevole di non lasciarti riposare
di ricordarti sempre la lunghezza delle mie gambe
e l’ampiezza del mio ventre con i suoi due inequivocabili nei

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