Archivio per tag: Fuori Di Me

Metempsicosis – Fuori di me (02)

ATTENZIONE – LINGUAGGIO ESPLICITO

 

Suonò il campanello.
Entrò e c’era solo lei. Voleva fargli una sorpresa, gli disse, e lui si rese subito conto che lei voleva combattere la solitudine e darsi un’ultima speranza di affetto e d’amore. Cercò di assecondarla ma l’ansia cominciò a salire. Tutto nella sua testa malata era già stato calcolato: entro, due chiacchiere, tanti drink, coca e poi, appena la meccanica sessuale cominciava a funzionare e faceva ben sperare che durasse, cominciava l’orgia, la promiscuità, il caldo barattolo di cioccolata da spalmare su corpi umidi d’intenso piacere perverso.
Lei invece era lì, sola; e cominciò a piangere, a strillare, a contorcersi dal dolore. Voleva smettere di drogarsi, l’avevano beccata e sbattuta fuori di casa. Era lì, a casa di un’amica che le aveva concesso quella serata in solitudine con lui. Lui che non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi lì, obbligato a riflettere con lei di vite pronte a sgretolarsi e incapaci di reagire al peso di un’esistenza non più governabile.

Lei parlava, lui si sedava. Alcool prima e poi fumo, coca, agitazione in aumento, sudorazione, palpitazioni davanti a una tragedia, dentro un abisso.
Lei piangeva, lui non capiva cosa stesse dicendo. Aveva un barlume di coscienza che lo spingeva a reagire ma era paragonabile alla forza di un bimbo che vuole spostare una macchina in discesa senza freno a mano: lo avrebbe schiacciato di sicuro.
In una recondita parte di sé avrebbe voluto dirle qualcosa di utile ma la velocità della spirale aumentava e ormai il cono vorace lo assorbiva in sé: un tornado che cercava di chiudersi in una scatola, un vortice di ansia, impotenza, frustrazione, solitudine cosmica e desideri di morte. Cominciò a fare lo stupido cinico chiedendole di smettere con quei discorsi inutili e frivoli e di cominciare a scopare.

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Metempsicosis – Fuori di me (01)

Jack Morton, 34 anni, solo, alcolizzato e perennemente incazzato con il mondo, viveva in una topaia ai piedi di un monte, una specie di casottino in legno, una stufa e tanto sporco.

Non era sempre stata così la sua vita. Aveva avuto soldi, donne e fama ma la bramosia insaziabile dei suoi istinti primordiali e l’assenza di una figura di riferimento (aggravata da un contesto permissivo e privo di ogni regola) lo avevano portato sulla strada dell’autodistruzione.
Il suo compito principale era di non disintegrare la propria residua personalità; l’alcool colmava i buchi della sua anima come la ghiaia sulle dissestate strade di campagna. Tutto vano. E il buco nero che aveva dentro lentamente smaterializzava ogni speranza di attingere alla sorgente della vita: le relazioni affettive.
Aveva fatto terra bruciata, dopo la morte della madre; ogni donna, ogni amico, ogni essere umano era funzionale solamente alla soddisfazione dell’insaziabile appetito di droghe, alcool e sesso promiscuo. Tutto si perdeva in una spirale di vento forte e corpi e materia deflagrati.
Il suo corpo si intratteneva in attesa della Morte che, implacabile, arrivò.

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Metempsicosis – 01 – Fuori di me

Dentro questa macchina impazzita
butto i sogni d’una vita sorseggiando un’evasione

Alcol che si mischia all’amarezza di una notte
dove gli occhi hanno visto la mia colpa

Oggi ho ucciso senza cuore
sento lento il suo calore
il suo sguardo nei miei occhi

Ero in una stanza che girava
io l’ho uccisa senza pena ora tocca al mio destino

Espiare la mia colpa
e morire come un’ombra

Corro lento volo in fondo al mare

Da “Metempsicosis”: Fuori di me

Jack Morton, 34 anni, solo, alcolizzato e perennemente incazzato con il mondo, viveva in una topaia ai piedi di un monte, una specie di casottino in legno, una stufa e tanto sporco.
Non era sempre stata così la sua vita. Aveva avuto soldi, donne e fama ma la bramosia insaziabile dei suoi istinti primordiali e l’assenza di una figura di riferimento (aggravata da un contesto permissivo e privo di ogni regola) lo avevano portato sulla strada dell’autodistruzione.

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