Le parole dimenticate stanno in altri corpi.
Hanno la fragile carezza
di una madre. Invecchiano in un corpo distante. Leggi tutto →
Le parole dimenticate stanno in altri corpi.
Hanno la fragile carezza
di una madre. Invecchiano in un corpo distante. Leggi tutto →
Sono cresciuto anch’io sull’orlo del Sammarella, nella terra dai due nomi: Basilicata per quelli che sono restati, Lucania per quelli che sognano ancora un ritorno.
Si diceva brigante, allora, per dire a un ragazzo che era in gamba, che aveva fiuto, che non avrebbe fallito mai niente. A mio padre, quand’era ragazzino, gli dicevano sempre brigante. Voleva dire che non frignava nemmeno quando la polvere gli bruciava gli occhi. A lui e a tutti quelli come lui li chiamavano briganti, perché erano svegli come capre. Leggi tutto →
Sammarella è un nastro d’acqua scura che divide il mazzo di case del villaggio e si mischia col Sinni. Nelle sue masserie non c’è traccia di vita e i pochi calcinacci ancora in piedi sono adibiti a nido dei ricordi. Neppure l’ala della storia ha sfiorato questi calanchi, se non quella di padroni su giumente e mosche sotto il naso. Leggi tutto →