Archivio per tag: Flora Lalli

A ritroso

Su un sentiero, a ritroso,
è comparso il miraggio:
un villaggio di tufo,
sperduto e perduto.

Là ho danzato su verdi distese
mentre il sole scaldava la terra
ed i rovi al mio passaggio
porgevano dolcissime more.

S’indovinava presenza di menta
tra le erbe dell’eden selvatico;
anche l’aroma del rosmarino
impregnava l’estate lontana.

Tutto sapeva di rustica fiaba,
tra vicoli antichi e sentore di mare
le donne modulavano nenie
scandendo col piede un ritmo di culle.

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Un mondo nuovo

Ho sognato, Amal, un mondo nuovo,
un mondo in cui germogli la speranza
per tutti i ragazzi come noi
e in cui a nessuno sia negato il pane
insieme alla dignità,
un mondo dove ogni giorno
ci nasca dal cuore una lieta canzone
al posto del vecchio timore.

Allora, Amal, potranno i tuoi occhi,
ora sfuggevoli come uccelli,
scintillare infiniti sorrisi,
e scioglierà i tuoi capelli notturni
un vento tiepido di primavera.

Noi, consapevoli donne,
insieme alle tante sorelle vedremo
esaudite le nostre preghiere,
saremo creatrici di un’altra realtà,
ed ogni figlio partorito alla terra
avrà energie nuove, nuova mente
per costruire il futuro di pace
che adesso contempliamo solo in sogno.

 

Flora Lalli

La notte

Fammi ascoltare la placida notte:
il cielo profondo si svela
abisso che effonde mistero.

Fammi ascoltare la musica nuova
che dall’orizzonte turchino
sconfina nel buio più cupo.

Non sono le stelle soltanto
remoti, insensibili astri,
ma cuori pulsanti energia
sull’erba, sugli aghi dei pini,
sui ciottoli erosi del greto.

Si crede la notte un succedersi uguale
di ore che seguono il giorno,
se non si contempla l’arcana,
serena, armoniosa bellezza.

C’è un occhio verace che accende
perfino la tenebra illune
chiamando le silfidi mute,
scorgendo nel vago barlume
la strada che all’alba conduce.

 

Flora Lalli

In memoria

Se ciò che presagiva
la pienezza del giorno
avesse preso ardire,
l’incanto luminoso di un mattino
sarebbe divenuto eternità.

Integra e senza oltraggio la colomba
avrebbe spiccato il suo volo
verso cieli d’Oriente.

Fragranti petali, nell’angolo segreto,
dal biancospino nevicano ancora.

Petali fitti come una coltre.

Sepoltura di un sogno.

 

Flora Lalli

Impressioni notturne

Pareva il luccicare d’una stella,
invece, proprio all’apice di un ramo,
è solamente lacrima che brilla
e illumina la notte silenziosa,
violacea nel vapore della bruma
accoccolata sopra davanzali
che attendono il ritorno della luna.

Fitto l’arcano scende e poi dilaga
e si sparpaglia come la marea
fin dentro la ragione che si schioda
dall’illusione che ne fa una dea.

La città trascolora al fioco lume
di usuali lampioni allampanati,
mentre i sogni attraversan come un fiume
la mente degli umani addormentati.

Che sfavillio, che luce di diamante
giunge ai miei occhi nella notte illune
da una goccia di pioggia trepidante!

Flora Lalli