Pioveva .
Venerdì pomeriggio, il primo fine settimana libero da anni e pioveva.
Di una fine pioggerella di marzo.
Quella che ti prende per il culo: tu decidi di mettere in valigia roba leggera? E allora piove …
Un maglioncino di cotone bianco, nuovo di pacca che lo vuoi inaugurare con lui, il jeans sottile a zampa, che col tacco starà divinamente bene
Allora di sicuro piove.
Non la prendo la giacca pesante, ma davvero vuoi che piova anche al lago?
E poi la sottoveste rosa pesca… Assaporata e scelta con cura.
Quindi piove.
Una cospirazione assoluta e totale.
Chiudi questa cazzo di valigia. O la rifai cento volte.
Va beh , acchiappa un ombrello e basta. Al volo.
In ritardo supersonico.
Quindi traffico.. Per forza piove e tutti sembrano combattere con l’acqua alta a Venezia.
Che palle…
Poi arrivi al parcheggio e lo vedi: jeans sdruciti e vecchi come lui, occhiali da sole super fighi … Eppure piove
Eppure è bello , ti toglie il fiato.
Maglietta bianca, maniche lunghe tirate su che lasciano vedere il tatuaggio sul polso.
Un verso celtico di forza e beltà.
Dio, sei bello in un modo pazzesco.
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