Buio.
Odore acre di disinfettante, buchi sulla pelle.
Dov’è finito quel coperchio della macchina da scrivere?
Lampi di passato felice, colori tenui rotolano nella stanza.
Non c’è più il divano marrone su cui ci addormentavamo abbracciati e soli.
Noi due e nessun altro.
Ti saltavo in spalla e ti baciavo il collo, prendevamo il furgone ed andavamo al parco a correre, a giocare, ci divertivamo come bimbi inseguendo qualunque cosa.
Fino a quel giorno, fino a quei nitriti isterici che mi terrorizzarono e allora non volli più saperne di quei prati,
ma tu non mi negasti mai un fazzoletto d’erba verde smagliante.
E io ti amavo.