La bocca tua apri e d’improvviso
nel buio tuo giunge un umido accento
di caldo me stesso, nel godimento
fiume disegna di bello il tuo viso.
La lingua si mostra, tuona e travolta
muta l’istante con fermo momento
muovendosi poi con forza più alta
preso da fuori quel mutuo consenso
concede piacer del cielo la volta