Allora le fu d’improvviso tutto chiaro ! E mentre Malizia imboccava con impeto le scale, urlandole contro, Biancaneve non perse un attimo: afferrò uno sgabello e lo scagliò con forza contro lo specchio, mandandolo in mille pezzi. Come d’incanto, Malizia si calmò e tacque, spaesata. Accorsero intanto i nanetti, che avevano udito le urla e il trambusto. Biancaneve si volse verso Malizia e le domandò con ferma cortesia: “Posso sapere dov’è la mia bambina ?” La vecchia scoppiò in lacrime, confusa, poi le disse: “L’ho chiusa stamani in una cantina del castello in rovina, perché temevo il vostro arrivo, ma ora… ecco la chiave, vi indicherò la strada.” Persa tutta la sua energia, Malizia sembrava un’altra: la rottura dello specchio l’aveva liberata dal nero incantesimo !
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Biancaneve e il Principe Azzurro 3/3
Biancaneve e il Principe Azzurro 2/3
Quando i nani tornarono dalla miniera furono contentissimi di rivedere Biancaneve, e l’abbracciarono festosi tutti insieme. Poi vollero subito sapere la ragione del suo improvviso ritorno. “Sto cercando la mia bambina” li informò Biancaneve “me l’hanno portata via ! La madre del Principe sostiene che sia meglio per lei crescere lontana dai genitori, ed essere educata da una severa nutrice, per diventare poi una saggia sovrana. Ma io non voglio rassegnarmi a vivere lontana dalla mia piccola Celeste!” concluse fra i singhiozzi. Cucciolo e Mammolo la consolarono, e tutti insieme i 7 nanetti le offrirono il loro aiuto. “Prima di tutto noi domani esploreremo 7 direzioni diverse per scoprire dov’è Celeste: vedrai che la troveremo in breve tempo, poi decideremo come riprenderla.” Il giorno dopo tornarono stanchi e sconsolati, tutti tranne Cucciolo, che aveva scoperto una traccia sicura. Ma all’entusiasmo della scoperta seguì presto il turbamento: le voci dicevano che la piccola era stata affidata ad una nobile dama contegnosa ed arcigna, una vecchia fata che però viveva in austero palazzo vicino alla reggia della matrigna di Biancaneve. Biancaneve ed i nani decisero di andare il giorno seguente ad affrontare l’anziana signora per farle restituire la bambina alla mamma: ma non avevano fatto i conti con lei ! Quando giunsero al palazzo di Malizia – così si chiamava la megera – la trovarono ad aspettarli sulla porta: e non pareva di certo una fata !
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Biancaneve e il Principe Azzurro 1/3
C’era per la seconda volta una bella fanciulla chiamata Biancaneve per il candore della sua pelle e della sua anima. Risvegliata dall’amore a prima vista del Principe, era salita subito sul suo bianco destriero seguendolo fiduciosa senza chiedergli dove. Dopo qualche giorno di viaggio, i due innamorati giunsero ad un grande castello. Le trombe squillarono festose allorquando furono avvistati dalle sentinelle. Una grande festa accolse il ritorno dell’amato Principe. Gli stendardi azzurri e bianchi sventolavano sulle torri e sui davanzali, mentre ovunque sudditi e armigeri e damigelle si facevano incontro alla giovane coppia correndo felici.
Sulla scalinata d’ingresso una maestosa matrona attendeva solenne il loro arrivo. Istintivamente intimidita, Biancaneve seguì un po’ arretrata il suo Principe Azzurro. Lui la presentò subito alla madre senza nascondere il proprio trasporto. La Regina sorrise, tendendole la mano. Ma la fanciulla subito si chiese quanto profonda fosse quella accettazione.
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