Archivio per tag: Alexander Louis Woking

La nuova vita

Nascesti un dì nella terra dei Sanniti, in quella Gioia ove gli occhi, le narici, e l’udito ancor oggi si riempiono dello splendore della natura, della maestosità delle montagne.
Terra bella, terra povera, come le rose una terra di spine.

Eri un bambino quando viaggiasti per andare “all’America” una terra nuova, un nuovo rifugio, una nuova vita che fortemente vollero i tuoi genitori.
L’America sogno di passione e dignità, terra di opportunità e di fortuna.

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Terra madre di Gioia (Sannitica)

Ti lasciai un dì di Dicembre in un solitario viaggio verso il Nord, dimenticato da tutti senza che alcuno sapesse. Avvolto in quella nebbia di solitudine senza provare dolore.

Ti lasciai pensando che mai mi avresti più abbracciato, più amato, che saresti rimasta distante ed indifferente. Oggi mi ami, mi cerchi, mi apprezzi, mi aduli e mi spaventi. Mi spaventano quei tuoi figli che oggi si vestono del mio orgoglio, che mi guardano come  eroe, che si dicono agli altri di essere miei antichi fratelli.

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Il villaggio (prima parte)

Di quel mondo in cui vissi cosa è rimasto oggi? Più nulla direi, poco per volta si è dissolto fino quasi a scomparire. Non so se ciò è valso per le generazioni passate, ma per la mia c’è voluto poco, molto poco. La montagna 25 anni fa era ancora un luogo potremmo dire affollato, tra i suoi boschi a qualche chilometro dal paese potevi incontrare gente in qualunque stagione, vi era chi andava a raccogliere legna secca, chi pali per le viti, chi in cerca di funghi e chi di castagne, e non mancavano gli odiosi cacciatori ma forse costoro erano in fondo i più presenti nell’arco dell’anno.

E c’era poi il pastore e il vaccaro i quali portavano al pascolo le bestie, e scendevano e salivano a seconda della stagione. C’era anche chi coltivava ancora qualche pezzo di terra a patate o a grano. Beh insomma era un piacevole via vai che rendeva viva la montagna. La sensazione era quella di sentirsi parte di questo ambiente, certo vi era anche chi lo trattava male abbandonando in giro rifiuti, ma in tanti lo vivevano con passione. Quella montagna, quei boschi erano come dire…magnetici creavano una attrazione  a cui era difficile resistere, si andava su anche solo per una passeggiata.

Poi poco per volta tutto è cambiato, è andato a scomparire, è scomparsa la vita in montagna ma anche in paese. A volte penso che l’elemento di cambiamento della vita in paese per la mia generazione fu la vendita del campo sportivo. Questo luogo era stato per almeno due decenni un elemento di aggregazione per quanto fosse incompleto, pietroso e un tantino spartano era comunque un punto ove convogliavano non solo la passione per l’unico sport praticabile, ovvero il calcio, ma periodicamente vi passavano gli appassionati di motori.

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A Liberato Di Lello

Ti chiamarono Brigante, ti dissero delinquente
ma tu fosti guerrigliero,
tu fosti patriota e partigiano.

Combattevi per il tuo Re, per il tuo Regno, per la tua patria.

Molti non vollero capire, abbassarono il capo, si arresero.

Tu preferisti combattere, mai domo
ostasti l’impossibile
ma la sorte al fine non ti fu amica.

Peristi così ad un muro, al piombo nemico
guardando in volto coloro i quali in nome di una nuova
Patria facevano giustizia.

Alexander Louis Woking

Ti guardavo

Ti guardavo all’ora di pranzo mentre mi passavi dinanzi telefonando.
Facevo finta di nulla, ma ti osservavo con un pizzico di malizia negli occhi.
In quei momenti della mia vita non capivo ciò  che accadeva nel mio cuore, in quel luogo antico tra le rovine di un passato splendore,  in quel piccolo silenzioso mondo di preghiera e di amore.
Galeotto fu San Vincenzo e lì alle sorgenti del Volturno mi insegnasti cosa era l’amore, cosa era la felicità.
Ricordo con gioia quei luoghi e quei giorni e quando guardo loro, son felice di questo amore.

Alexandre Louis Woking