Sento ancora a distanza di decenni l’odore del fieno a Maggio.
Rivedo ancora Gioia e Casali quando dalle rive del Volturno volgevo ad est. L’immagine di un istante rimasta indelebile negli occhi.
L’odore del mosto a Ottobre invadeva le case del piccolo borgo, a Novembre l’acre profume dei camini pervadeva le strade e le narici.
Ricordo ancora il silenzio del bosco e della montagna, rivedo il falco che volteggiava in attesa di una preda e a me parea un gigante che da lassù dominava il mio mondo.
Quante volte salivo sul tetto di casa a scrutare il corso del fiume e le rocche medievali che un tempo dominavano, sparse, la bella valle.
E le montagne intorno che come una corona cingevano a chiudere questi luoghi. E guardavo i colori del tempo i colori delle stagioni che, come un tartan, si imprimevano uguali e meravigliosi nel tempo.
D’estate contavo gli zampilli irrigui, code argentee che nel caldo della valle si moltiplicavano a significar la sete di quella terra.
E nelle notti d’Agosto mille e mille luci brillavano in cielo e in terra, a far gara lucciole e stelle a chi più bella luce donava.
No nulla è cambiato, tutto ciò è ancora lì, son solo io ad essere qui che non è più lì, e la nostalgia mi attanaglia ed un dolore mi pervade….nostalgia.
Alexander Louis Woking