Ci siamo! Sono passati circa tre mesi dalla premiazione di Pietro Vanessi che con la sua vignetta “Sassi” ha raccolto 100 “Mi piace” in brevissimo tempo.
Un fenomeno di questo tipo non si è più verificato Forse perché una vignetta è più diretta mentre una poesia o un saggio richiedono uno sforzo maggiore per esprimere un parere. O forse perché quando si “giudica” un’opera letteraria si diventa sempre più “severi”.
Tra qualche riga vi sveleremo il nome della persona che ha vinto il concorso Prosaepoesia. Però prima volevamo spendere due parole sull’esperienza che stiamo vivendo.
Stiamo ricevendo tantissimi materiali interessanti e operare una selezione è veramente dura. Speravamo quindi nell’aiuto del pubblico. Ma perché nessuno commenta pubblicamente? Sicuramente per pigrizia, ma anche per il complesso (tutto italiano) della bella figura. Ma allora ci chiediamo e vi chiediamo: il box commenti di Prosaepoesia andrebbe tolto? Dovremmo dare priorità esclusiva a Facebook? Perché molti votano solo su Facebook e non lascian traccia su Prosaepoesia? L’idea di creare una comunità in un blog è oramai anacronistica? Tutto si deve fare tramite social network?
Troppe domande, vero? Allora meglio tornare al nostro vincitore, anche perché sul web tutto deve esser veloce e se non succede niente entro poche righe, si cambia subito canale.
La vincitrice della seconda edizione del nostro concorso trimestrale è, udite udite…
Orsola Moro con il suo saggio “Un amore oltre ogni limite”.
Tra le mani di Orsola son finite le minute di diverse lettere che il Foscolo inviò a una donna “la cui bellezza pare fosse celebrata in tutti i salotti del tempo”. Questa donna, che fu anche in grado di catturare l’attenzione di Napoleone durante una festa patriottica, si chiamava Maddalena Marliani Bignami e fu vittima, in un certo senso, delle passioni estemporanee del Foscolo.
Nel saggio sono presenti anche stralci di lettere scritte dal Foscolo e indirizzate ad amici, come Sigismondo Trechi, in cui si svela l’attrazione fatale provata nei confronti di Maddalena: “Guardati, Sigismondo dalla mesta soavità e da quegli occhi che raggiando dolcemente sotto due palpebre di seta nerissima par che ti chiedano compassione; guardati, Sigismondo, dalle donne patetiche”. E ancora: “Ormai da gran tempo io ho coperta la sua divina bellezza d’un velo nero; e se talvolta ritorno a guardarla, rifuggo tristo ed atterrito da un certo ribrezzo e da un’avversione mista di pietà, da una perturbazione insomma ch’io sento e che non posso descrivere”.
Ci sono poi altre lettere scambiate tra il Foscolo e la madre del marito di Maddalena. Altre invece scambiate con la cugina di Maddalena. Il Foscolo aveva la “buona abitudine” di diventare amico anche dei familiari delle sue vittime, in modo da esser spalleggiato. Queste amicizie (sempre di donne stiam parlando) erano un po’ ambigue e spesso potevano scivolare in dimensioni “peccaminose”.
Il saggio ripercorre quindi l’intricata storia d’amore tra il Foscolo e la Marliani attraverso un intreccio di lettere che trasudano passione, svelano inganni e sensi di colpa. Se siete amanti delle opere del Foscolo non potrete fare a meno di scoprire, attraverso questo testo, aspetti intimi della sua vita, i suoi stati d’animo e le sue pulsioni.
Leggetelo quindi… E se non vi pesano troppo i polpastrelli, inviateci anche le vostre opinioni.
Su Edidatelling troverete un estratto del libro e i link per poter accedere alla versione integrale: http://www.edida.net/edidatelling/un-amore-oltre-ogni-limite/
Lo staff di prosaepoesia
Che ne pensate delle domande che abbiam posto in questo articolo? Qualcuno vuol darci il suo parere?