Tu,
faccia pallida
a disegno di bambino
a volte imbronciata
come da pensieri.
Tra i monti sali
Luna,
da dove sorge il sole
pronta al tuo lavoro
sul mondo
come una contadina al campo.
E ti abbandoni placida
tra le braccia del cielo
nero,
che gode della tua luce di latte.
Luna
degli amori, quelli muti
delle vite, quelle assorte
dei cuori, quelli tristi.
E ti fermi,
immensa
e ci apri gli occhi.
Vale forse la pena d’esser uomini
Solo per poterti guardare.
Ode alla luna
ultima modifica: 2016-09-22T08:50:31+02:00
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