Un oblio
senza vita
stagnato nelle tenebre
dell’infinito,
volgendogli l’inquieto sguardo
non si scruta se non
l’eterno nulla,
barlume di morte
avanza
strisciando nel putrido
viver quotidiano,
sicché la spoglia animosa
diverrà salma cadaverica,
abbandonata nell’ossario
degli ipocriti angosciati,
di notte in notte
nella danza morta
della vuota vita,
bramante di soffi ardenti
per un vortice furente,
cospargendo la terra di pianti
e di vagiti soffocati,
terra seminata nelle spine
e semi ferali tra le spighe.
Francesco Centorrino
Occhio del funereo
ultima modifica: 2012-08-21T09:00:38+02:00
da