Mare, che non sai del disincanto
vento, che bruci il risvolto delle cose
l’altro lato del mondo.
Sono tornata nel ventre
a capo del mio innaturale cammino
e svanisce il percorso consueto
in pochi amari gesti.
Nel luogo che non so
ricerco una voce, un nudo
controcanto di vergine sibilla.
Nelle vene si perpetua lo scorrere infausto
e non ostacolo
non sbarro il passo
ma come è difficile restare ancora
mentre forse tutto ho sognato
anche il sogno, la sua innocente ferita.
Mare
ultima modifica: 2013-05-30T09:08:09+02:00
da