Ringrazio tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa e ci hanno permesso di leggere poesie d’amore lontane nel tempo e recenti, ma nelle quali intatto e forte è il sentire che le ha ispirate; componimenti anche in lingue diverse dall’italiano ( francese, berbero, persiano) bellissimi pur nei limiti della traduzione.
È stato interessante incontraci tra le poesie dal mondo, proposte o scritte da voi.
Grazie ancora.
La pagina resta comunque aperta a ulteriori contributi, nonostante alla Rubrica si aggiunga un nuovo tema:
“Il viaggio, in prosa e in poesia”
Spero possa catturarvi come ha catturato me e la Redazione.
*Ricordo ai nostri lettori che sono disponibili a ricevere e rispondere alle vostre email nella pagina Lettere all’Autore: Sergio Camellini le cui poesie potete trovarle settimanalmente nelle pagine di Prosa e poesia, Michele Ermini autore di “Metempsicosis” e io pronta a tutte le domande che vorrete farmi su “Quattro donne e una cucina”
E soprattutto non dimenticate che aspettiamo le vostre proposte per la scelta dei temi mensili.
Un caro saluto a tutti voi.
S.P.
——————————————————————————
“La mia elettricità”
Brucia,
Lo sento questo formicolio
nelle vene, nel sangue
Mi scorre dentro come ossigeno,
fluido e leggero.
Sono sospesa tra il crederci e il non
Sogno ad occhi aperti respirando aria magnetica.
E continua
L’ onda frizzante che mi attraversa:
è una forte scossa che nasce dal ventre
e si propaga in superficie.
Brividi sulla pelle,
ancora e ancora.
I miei pensieri corrono
tra l’erba alta della coscienza.
Per quanto durerà l’elettricità?
I miei battiti cardiaci
sono alimentati da te.
La mia anima
si nutre di energia elettrica
ed ogni giorno
ha sempre più fame.
Come si vive senza corrente?
Direi così tristemente spenti.
Giulia Salani
——————————————————————————
“Senza titolo”
Amore mio,
Sogno e realtà della mia vita.
Tu sei il vento che travolge i miei sensi
E che allontana le fosche nuvole del passato.
Tu sei l’onda spumeggiante.
Che s’infrange potente
Sopra lo scoglio della mia esistenza.
Tu sei la marea, calma,
Che trasforma i miei pensieri
In candida spuma di mare.
Tu sei il tempo, eterno,
Che scava solchi profondi
Nell’ abisso della mia anima.
Sopra di noi, ci sono i gabbiani
Bianchi come la tua purezza
Ed entusiasti di volare
Così come il nostro Amore
E’ desideroso di vivere.
Sotto di noi, ci sono
Gli oceani della memoria.
I vani e confusi ricordi giocano con i pesci,
Si rincorrono tra le barriere di porosi coralli.
E si nascondono tra migliaia di conchiglie madreperlate
Dante Giannerini
——————————————————————————
Propongo la lettura di questa bella poesia d’amore di Salvatore di Giacomo. Chi non ha dimestichezza con il dialetto napoletano farà un po’ fatica, ma leggendo e rileggendo la sua musica vi catturerà.
Salvina
PUSILLECO
Guarda, guarda che luna lucente
ncopp’ a ll’acqua s’acala e se mmira,
e de st’acque, c’ ‘a tèneno mente,
siente ‘a voce c’ ‘a chiamma e suspira…
Ccà cchiù forte stu core me sbatte,
ccà cchiù chiaro me pare stu cielo…
Chesta luna cchiù ghianca d’ ‘o latte
sulamente a Pusilleco sponta,
sulamente a Pusilleco sta!…
Dimme, dimme, Marì, nun te pare
can a smania stasera ce vene?
Sarrà, forze, sta luna o stu mare,
ma stasera io te voglio cchiù bene…
A te pure stu core te sbatte,
pure a te tanta pace te ncanta,
ca sta luna cchiù ghianca d’ ‘o latte
sulamente a Pusilleco sponta,
sulamente a Pusilleco sta!…
Salvatore di Giacomo ( 1860-1934)
——————————————————————————
Da oggi ha inizio su Lettere all’Autore il mese della poesia d’amore.
Poesie scritte o proposte da voi, da leggere commentare e condividere.
Per iniziare propongo su Prosa e poesia la lettura dei componimenti:
- “Donna, la luce!” di Sergio Camellini
- “Accarezzami” di Ada Roggio
- “Comunicazioni intime” di Paola Capitani
A proposito di luna, passi scelti da “Ballata alla luna” di Emilio Praga del 1857
…
Come sei bella, o luna,
quando il viso ti specchi
nel mite tremolio della laguna,
come bella, tra i pallidi
scogli della montagna,
quando sul ghiaccio il tuo raggio si bagna!
…
Ed io t’amai sul piano,
ti amai, luna, sui monti,
e nel cupo fragor dell’oceano…
e a proposito di gioia interiore scatenata dallo spettacolo della natura
“Il mare è tutto azzurro” di Sandro Penna 1939
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.
Mi sono ispirata ai versi già pubblicati “Pusilleco” di Salvatore di Giacomo e “Comunicazioni intime” di Paola Capitani, bellissime.
Mellabic
Poesia che mi è stata ispirata da un soggiorno nella mia terra d’origine, il Marocco
Ahmed Habouss
Agadir Souss
le 13.IX.84 3 heure du matin
Le soleil brille sur ma terre natale
La brise du sud souffle de la mer
Des champs de blé dorés
L’arganier*, civilisation et racine
Prolonge l’aube des âges
Des filles, haiks* noirs et bijoux berbères
Des jolis corps libres et innocents
Silhouettes élégantes qui nourrissent mes yeux
Leur charme retient mes pas
Ma pensée déchiffre leur beauté
La frange tawnza* d’un noir bleu éblouissant
Une beauté séculaire sublime
Mon cœur bat fort au passage des temps
Une beauté authentique aux racines
Inoubliables!
Le soleil brille toujours sur ma terre natale.
Petit glossaire :
Arganier : è una pianta della famiglia delle Sapotacee. È una albero endemico del Marocco ( nella regione del Sud – Ovest in particolare nella pianura di Souss, per semplificare la regione di Agadir).
Haik: abito portato dalle donne berbere.
Tawnza: frangia di capelli.
Si tratta di una poesia Amazigh lingua Berbera tradotta in francese dal grande scrittore e poeta marocchino Mohammed Khaïr Eddine.
Adjar n tudert
gix adjar n tudert
ur iyi tuqqir
tusi yyi tegi gh idammen
n willi ddernin
nsu gisen imik
issergh gh wul inu takat
righ ur dari
yaggug ufus amanar
nzî d ixef inu
tidâf ur a tent neqqay
amalu n tudert negat
d ifeckan n qid
had amarg ur ax ujjin
isekraf rkemen
meqqar nesker wiyyâd
lêhrir agh a tellemex
wanna ur igerden
han tammara tusit
ur jjun yufi
mad asen ittekkisen fad
nekki gix aheyyâd
ur salax ad allax
tatêsa nu ur ttegguz
ur tusi f izûran… Voisin de la vie
Je suis voisin de la vie
elle ne m’a guère épargné
elle m’a pris et plongé dans le sang
des vivants
j’en ai bu peu,
mais la vie embrase encore mon coeur
je désire et n’ai rien
ma main est loin de Vénus
je me combats, me ressaisis,
mais, quel saisissement ?
je suis l’ombre de la vie,
une roncière en flammes
voilà ! Le don m’agite,
les entraves s’effritent
et quand bien même en tresserais-je
des neuves
et de soie résistante,
je serais encore cet indomptable
proie aux érignes !
celui-là qui se trouve jamais
à se désaltérer
je suis l’errant
qui ne verse point de larme
et si mon rire n’éclate pas
c’est qu’il est dépourvu de vraies racines
Timitar (signes)
Traduit par Mohammed Khaïr Eddine
Journal Al Maghrib du 21/22 décembre 1980, p. VIII
Sito originale : http://www.mondeberbere.com/azayku/oeuvre-frame-am.htm
Una bellissima poesia di Charles Baudelaire tratta dalla Prima parte” Spleen et Idéal” di quell’immenso capolavoro che sono “Les Fleurs du Mal”
XXII – Parfum exotique
Quand, les deux yeux fermés, en un soir chaud d’automne,
Je respire l’odeur de ton sein chaleureux,
Je vois se dérouler des rivages heureux
Qu’éblouissent les feux d’un soleil monotone;
Une île paresseuse où la nature donne
Des arbres singuliers et des fruits savoureux;
Des hommes dont le corps est mince et vigoureux,
Et des femmes dont l’oeil par sa franchise étonne.
Guidé par ton odeur vers de charmants climats,
Je vois un port rempli de voiles et de mâts
Encor tout fatigués par la vague marine,
Pendant que le parfum des verts tamariniers,
Qui circule dans l’air et m’enfle la narine,
Se mêle dans mon âme au chant des mariniers.
Les Fleurs du mal, Charles Baudelaire
Profumo esotico
Quando,con gli occhi chiusi,in una calda
sera d’autunno,del tuo ardente seno
il profumo respiro,vedosvolgersi
rive felici che,con le sue fiamme,
un monotono sole lento abbaglia;
un’isola indolente ove creato,
ha la natura alberi strani e frutti
saporiti;ove gli uomini hanno il corpo
snello e forte; ovel’occhio delle donne
per la sua schietta luce meraviglia.
Guidato dal tuo odore verso climi
affascinanti,vedo un porto fitto
d’alberi e vele ancora affaticate
dal fluttuare dei marosi,mentre
il profumo dei verdi tamarindi
che circola nell’aria e che mi gonfia
le nari,dentro l’anima si mischia
con il canto,laggiù,dei marinai.
Traduzione di Luigi de Nardis,Feltrinelli UE 466,1968.
من
پری كوچك غمگینی را
می شناسم كه در اقیانوسی مسكن دارد
و دلش را در یك نی لبك چوبین
می نوازد آرام آرام
پری كوچك غمگینی كه شب از یك بوسه می میرد
و سحرگاه از یك بوسه به دنیا خواهد آمد
Io conosco
Una piccola sirena triste
Che vive in un oceano
E suona il suo cuore in un flauto di legno
Suona dolcemente, dolcemente.
Una piccola sirena triste
Che, al tramonto, di un bacio muore
E, all’alba, di un bacio rinascerà.
Da “Un’altra nascita” i brevi versi che ho voluto tradurre il più vicino possibile alla lingua originale. Forugh Farrokhzad è stata la prima poetessa la cui lettura da piccola mi ha colpito profondamente per la semplicità dei suoi componimenti e mi fa piacere presentarla ai lettori di Prosa e Poesia.
GoGo
NB : la scrittura originale in persiano è da destra a sinistra.