L’abbraccio dell’arcobaleno (1/2)

Era guerra, guerra forte, guerra dura fra i colori. Tutti volevano vincere e nessuno voleva perdere. Più che una guerra vera e propria, fatta di armi, bombe e cacciatorpedinieri era una guerra più subdola e più nascosta, fatta di rivalità, di invidie e di gelosie. Era una guerra di competizione, di disarmonia, di totale disaccordo perché ciascun colore voleva essere il primo, il più bello, il più utile, il più di tutto e di tutti. I colori che sono un po’ come i bambini vanno tutti d’accordo, ma fanno prima a litigare anziché a collaborare.
Ciascuno ha cognizione di sé, se si impone sull’altro perché è più forte, più bravo oppure più bello. E quando le parole e le liti non bastano più, allora giù botte. È vero, è proprio così anche per i colori.
Saltò su il colore rosso, acceso più che mai: «Sono io il più bello. Io sono il colore del cuore e se voglio dire amore, dono una rosa del mio stesso colore.
Di colore rosso è la fiaba più antica e più bella, raccontata mille e mille volte ancora dentro ad un cappuccetto.
Di colore rosso è la ciliegia, così come il papavero e la mezza luna o luna intera del cocomero. Io di rosso coloro l’estate.
Rosso è il colore del Sole, al tramonto di sera, così che bel tempo si spera.
Rossa è la venatura del fuoco che accende, riscalda, canta e danza con grande vigore,.
Rosse sono le labbra della mamma che non si stancano mai di darti un bacio e poi un altro bacio ancora. Io solo io, il rosso, sono il colore più bello».
Giallo di invidia, irruppe ed interruppe il colore giallo, gridando così: «Eh, no e poi ancora no! Io sono il più bello, giallo è il colore del Sole, che tutto riscalda. Giallo è il colore della spiga di grano. Giallo è il colore dell’uovo, che da la vita a tanti pulcini e a tanti bambini. Gialla è la Luna, intera o a metà o a quarti. Giallo è il colore dell’oro, il più prezioso. Gialli a volte sono i capelli, che quando sono gialli sono ancora più belli. Ed è anche gialla la venatura del fuoco che accende, riscalda, canta e danza con grande vigore.
Dunque sono io il primo fra tutti i colori!». E tutti quanti insieme i colori gridavano ed urlavano, un parapiglia da non capirci più niente.
Con più forza stavolta alzò la voce il colore arancio: «Eh, no. Io sono e sono ancora di più il più bello. Sono io che faccio divertire i bambini per la festa di Halloween e sono sempre io che disseto con il succo di arancia. Io sono a metà fra il giallo ed il rosso, so essere più educato, gentile e garbato. Sono sempre io a colorare l’estate nella mezza luna o luna intera del melone. E guarda un po’ è anche arancione la venatura del fuoco che accende, riscalda, canta e danza con grande vigore.
Dunque io e solo io posso essere il più bravo ed il più bello.»
Già gli altri colori, iniziavano ad alzare i toni con crescenti rancori.
Allora il colore verde sbottò: «Eh, no io sono il colore di maggior valore. Sono a metà fra il giallo e l’azzurro, ma verde è il colore dell’erba che d’estate è bella come il mare. Verde è la natura, gli alberi, le foglie, i cespugli.
Verde è il colore della mela. Verde è il colore della speranza, che fra tutte le promesse è certamente la più cara. Verde è il colore dello smeraldo, che è prezioso come l’oro. Verde è il colore della campagna.
Dunque io sono il colore più bello, più caro sia ai grandi che ai piccini».
Non poté proseguire oltre il colore verde, perché tutti i colori insorsero di nuovo e giù grida, fumi, botte, dispetti e parapiglia.
Alzò la voce con un tono più forte, questa volta il colore azzurro: «Io e solo io posso essere il colore più bello. Mica stiamo scherzando: io sono il colore del mare e quando dico mare, intendo dire proprio mare. Sfido chiunque a venirmi a dire che non è bello il mare e che quindi non sono bello io. Come se questo non bastasse, sono anche il colore del cielo. E sfido di nuovo chiunque a venirmi a dire che non è bello il cielo e che quindi non sono bello io. Io sono il colore dell’acqua, che da vita e che è vita.

L’abbraccio dell’arcobaleno (1/2) ultima modifica: 2015-02-25T08:25:24+01:00 da Rosetta Savelli

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