Sei tu che illumini per primo la mia camera,
come un bacio sulla guancia irrompi all’aurora.
Scruti i miei desideri e non riesco ad immaginare
di trovare pace per le mie sofferenze di un tempo.
Lentamente tutto ciò si dovrebbe affievolire ..sono solo;
con la stessa amarezza che in me permane.
Ma se tornasse domani, non mi dispiacerebbe.
Spontaneamente desidero il suo ritorno … ritorna!
In fretta se ne nasconde la bellezza prorompente,
nella luce che cala e che scompare.
Questo sole che al tramonto è già svanito
e apre le porte alla notte oscura e profonda.
Rimane solo la speranza che domani ritorni,
e che venga nuovamente a svegliarmi teneramente
così che la nascita di un nuovo sole, succeda ancora.
M. A. Vaz da Silva Augusto
06.10.2013
(Copyright riservato)
Traduzione in Lingua Italiana di Rosetta Savelli
TESTO ORIGINALE
A luz do Sol
És tu que cedo meu quarto iluminas
Com beijos na face rompes aurora,
Buscas meus desejos e não imaginas
A paz p´ra meus sofrimentos de outrora.
Lentamente te afastas… fico só;
A mesma amargura em mim se mantém
Mas que voltes amanhã, não por dó
Tão-somente te quero rever… vem!
Logo mais te escondes em formosura
Na claridade que desaparece
Esse Pôr-do-sol se foi, noite escura.
Fica esperança que amanhã regresse
E que volte a me acordar com ternura
Num novo Nascer-de-Sol que acontece.
M.A. Vaz da Silva Augusto
06/10/2013
(Reservados direitos de autor)