Ero già sulla strada del ritorno, quando camminando sul marciapiede mi sentii chiamare: “scusi!…scusi!”, un uomo basso e un po’ trasandato sulla sessantina mi fissava sorridendo, aveva gli occhiali da vista calati sul naso e un notevole riporto, un po’ imbizzarrito dal vento: “buongiorno mi presento! Mi chiamo Giuseppe e ho delle ottime occasioni per lei!.
Dopo un attimo di incertezza capii, il solito venditore:”non mi serve niente grazie” “ahhhh! Ma lei non ha idea!, lei è un uomo di cultura, aspetti le faccio vedere!non si perda questa occasione” aprì una valigetta, dentro molti orologi. “Guardi qua i le migliori marche!” e indicando con il dito l’interno della valigetta: ”Girard Perregaux, Vacheron, Rolex, questo è uno Zenit degli anni 60’”; “guardi, veramente non mi servano” risposi, “ma sono originali sa!, non patacche, tutti veri e costano pochissimo!; questo Tissot lo porta via per duecento euro!” così dicendo l’omino si agitava tutto e allargava le braccia in ampi gesti come a distribuire decine di orologi a destra e sinistra.
Gentilmente cercai di scrollarmelo “ci credo, sono belli, ma ne ho già tanti e poi come faccio a sapere che sono originali, ce ne sono in giro molti falsi….” Credevo così di apportare una valida motivazione al mio rifiuto , ma fu peggio, l’ometto cominciò a tirare fuori cataloghi “vede qui, qui le dice come riconoscere l’originale c’è il punzone!, la foto! ecco qua questo è il segno, sono originali, sono usati!”.
A dir la verità, gli orologi mi piacciono e sembravano proprio autentici….l’ometto si accorse del mio mal celato interesse e ripartì a spron battuto: “li provi!”, così mi afferrò il polso destro e mi infilò a forza un Eberhard degli anni 80 e a fila un Omega da donna in acciaio e oro, io protestati e provai a ritirare il braccio ma senza troppa convinzione, avevo paura di farli cadere a terra; ormai il tizio dava in escandescenze e quasi urlando: “questo! una meccanica perfetta! ascolti! “ficcandomi un Paul Picot in acciaio con cinturino in pelle nell’orecchio”, “originali!! le giuro! ho un amico che fa il becchino!, ne ho anche per la sua signora!!”agitandomi sotto il naso un Longiness automatico, cassa ovale, numeri romani dorati su sfondo blu.
Non so come nella confusione riuscii ad isolare una parola che mi rimase nell’orecchio; il becchino…:”come il becchino!!! ma sta scherzando!, me lei è pazzo!, togliendomi gli orologi di dosso, :”ma come sarebbe a dire!”.