Il Re di Maggio (15)

Al suo ritorno, Tabhoté sembra contenta, ha un sorriso che pare tutto un programma, da’ un’occhiata a Jules, come per dire, andiamo, mentre si dirigono verso il mio tavolo. “Ciao Jules”. “Ciao, senti noi andiamo da Giuliano e Cornelio vieni anche tu?”
“Non saprei, non è molto tardi, ma domani dovrei andare a lavorare e non voglio far notte”. “Anch’io dovrò andare a lavorare, ma è arrivato Servidio te l’ho già detto prima, penso che almeno un salutino possiamo darglielo”. “Si ha ragione Tabhoté, non è mica tardi, anche Servidio sarà un po’ stanco non credo si farà poi cosi notte fonda”. “Ok, però andiamo subito”. “Noi stiamo già andando”, rispondono unisoni pagando il conto alla Marzia.

In fondo, la cosa non mi dispiace troppo. Passare una serata con Tabhoté, non sarà poi così male, può ben valere uno strappo alla regola. Noi chi siamo? Siamo una proiezione del passato o ciò che fu non è così importante. Lo è molto di più ciò che sarà, anche se quel futuro rimane sconosciuto. Sai cosa manca a tutta questa storia, il passato come se ci dovesse piombare addosso come un…

URAGANO
COME INFURIA IL VENTO
SULLE CIME
UN URAGANO INFURIA SU DI ME
PAZZO CRIMINALE
NON UCCIDERE LA BESTIA
VECCHIO PAZZO
IL SUO CRIMINE
E’ LA PASSIONE

LUNGO E’ IL CAMMINO
CHE CI SEPARA
DA UNA PACE SICURA
L’URAGANO E’ PAZZO

MOSTRA I SUOI DENTI
QUANDO CAMMINA
IL SORRISO
NEL SUO CRIMINE

COME INFURIA IL VENTO
SULLE CIME
UN URAGANO INFURIA SU DI NOI
PAZZO CRIMINALE

Il Re di Maggio (15) ultima modifica: 2014-01-17T08:27:44+01:00 da Umberto Del Negro

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