Il Re di Maggio (03)

Probabilmente mi sto lasciando influenzare da quella band di esoterici psichedelici. Raccontano un sacco di cose strane, che volente o nolente, ti rimangono in testa a modi fastidio, come quando una zanzara ti ronza intorno e non riesci ad acchiapparla. Ignorando quale sia il problema maggiore, il ronzio o il fatto che non riesci a prenderla. Cercare di risolvere i nostri tormenti, alle volte, può essere peggiore del fatto stesso, perché ci rendiamo conto delle nostre limitatezze. Basta con tutti questi pensieri, voglio entrare e non pensare. All’ingresso, trovo la guardarobiera, consegno l’abito volentieri, lei, mi stacca il tagliando e con la sua vocina da fatina mi consiglia di non perderlo, ricordandomi che: “Se non hai il numero non val niente”.

Il sound è già caldo, la band è proprio quella di cui vi ho parlato prima. Solitamente il mio tavolino è sempre libero. Saluto alcuni conoscenti e chiamo la Marzia per una rossa senza manico, lei sa già che è la mia preferita, bevo sempre quella. La Marzia, che tipa, col suo modo di fare, i suoi amori, le sue delusioni. Quando racconta le sue storie, lo fa con l’accento più bello del mondo e la sua gestualità non è da meno. Deve aver colpito l’immaginario della band, penso che questa canzone, parli proprio di lei. La voce del cantante riempie l’aria annunciando il prossimo pezzo.

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MARZIA
MARZIA HA GRANDI OCCHI
PER GUARDARE
IL SUO MONDO SCIVOLARE
SULLA SUA PELLE DA CAMBIARE
COME UN ABITO
CHE NON VALE
CHE VESTE MALE
NON SI PUÒ’ CAMBIARE
SENZA RICORDARE
SENZA RICORDARE
MARZIA HA TANTI SOGNI
DA SCAMBIARE
PER IL SUO MODO TUTTO FARE
UN AMORE TROPPO NORMALE
COME UN ABITO
CHE NON VALE
CHE VESTE MALE
NON SI PUÒ’ CAMBIARE
SENZA RICORDARE
COME UNA SIGNORA LEI
SI SVESTE ALLA SERA
SI TOGLIE UN PO’ DI DOSSO
TUTTO CIO’ CHE PESA TROPPO
COME UN ABITO
CHE NON VALE
CHE VESTE MALE
NON SI PUÒ’ CAMBIARE
SENZA RICORDARE
SENZA RICORDARE

Il Re di Maggio (03) ultima modifica: 2013-10-25T09:00:55+02:00 da Umberto Del Negro

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