Il coniglietto e il blu

C’era una volta un Coniglietto che voleva girare il mondo.
Era tanto curioso che ogni volta che soffiava il vento annusava con gioia tutti gli odori nell’aria.
“Odor di spigo… Odor di fieno… Odor di… Mucca” e giocava a riconoscere ad occhi chiusi quello che il vento portava.
Il suo campetto di lattughe era piccolo ma sicuro e lui sognava quel mondo grande che gli odori del vento gli facevano immaginare.

Un giorno il Gabbiano passato di lì gli aveva raccontato del mare: “…Grande, grande molto più del tuo orticello… Anzi più di mille orticoli di lattughe e fatto dell’acqua di mille secchi di pozzo”.
Il Coniglietto annusava quello strano odore che il Gabbiano portava sulle piume.
“Odor di mare…” pensò.
Il Gabbiano continuò: “…Ma la cosa più bella è che il mare è blu come…”

Le sue parole si erano perse nel vento.
Nell’aria era rimasto quell’odore e il Coniglietto si chiedeva “Blu come?” ma non si dava pace e pensava all’amico Gabbiano che chissà quando sarebbe tornato.

Pensò allora di chiederlo al Gufo. Di notte andò a cercarlo.
Ma il Gufo conosceva solo il nero e perciò alla sua domanda rimase con gli occhi spalancati.

Il Coniglietto non si scoraggiava, voleva sapere.

Lo chiese al vecchio Usignolo.
L’uccellino si ricordò di aver cantato una canzone sul mare.
Ad un tratto l”usignolo, come pescando tra i ricordi, cantò: “Blu! Blu! Blu! Il mare è blu come il cielo a testa in giù!”
“Ma no!” gracchiò la Cornacchia lì vicino “Blu! Blu! Blu! Il mare è blu come il cielo del Perù!”
Battibeccando si erano dimenticate di lui.

Il Coniglietto si sentiva confuso e ripeteva “Blu! Blu! Blu! Il mare è blu come il cielo del Perù!”
Ad un tratto gli tornò in mente una confidenza del Gallo.
Il Gallo aveva chiesto alla Cornacchia di trovargli il vestito di piume di Pavone perché voleva fare colpo su una Gallinella del pollaio.
La Cornacchia sorda aveva capito “Cappone” e così gli procurò il vestito di cappone ma la sua conquista andò in fumo.
Pensò il Coniglietto: “Il vecchio Usignolo è smemorato, la Cornacchia è sorda… Peccato, non posso chiederlo al Gabbiano!”
Aveva una voglia matta di sentire nuovamente quell’odore perché pensava di poter capire il Blu.

Una mattina il cielo era molto nuvoloso e tirava un vento fortissimo.
Il sole rischiarava di tanto in tanto la fontana e le foglie si muovevano arrabbiate.
Aveva ancora gli occhi chiusi dal sonno quando ecco ritornare quell’odore di mare.
Felice ma ancora assonnato fu subito vicino alla fontana. Era sicuro di poter capire il Blu.

Distratto dall’odore e concentrato nei suoi pensieri non si accorse di inciampare in qualcosa. “Ohi! Ohi!” una voce… “Ohi! Ohi!”
Ansimando dallo spavento il Coniglietto si raggomitolò dietro la fontana.
Sollevando lentamente un orecchio e spalancando gli occhi vide una Tartaruga che si lamentava a zampe all’aria. Rimase immobile per un istante a guardare la vecchia Tartaruga.
La Tartaruga brontolava: “Ma che scherzi sono questi? Anni fa! Altri tempi!” e brontolava “Oggi, oggi poi, non è neppure buona l’aria che tira!”
“Non è vero!” urlò il Coniglietto.

La Tartaruga sollevando lentamente le palpebre mise a fuoco la vocetta e la figura di un Coniglietto tremante alla rovescia.
“Non è vero? Chi si permette?” La voce della Tartaruga era dura come la sua corazza.
Il Coniglietto, tutto d’un fiato per lo spavento, si trovò a dire: “E’ odore di mare, odore di Blu! Odor di mare blu come il cielo a testa in giù o come il cielo del Perù?”

La Tartaruga, per incanto, addolcì tutte le sue rughe e cominciò a ridere.
Rise tanto forte che si ritrovò dritta sulle vecchie zampe.
A stento ricominciò a parlare.

“Quando ero piccola mia nonna mi raccontò che un giorno fu scaraventata da un’onda su una spiaggia lontana in Perù. Rimase a zampe all’aria proprio come me. E cominciò a ridere, a ridere e si trovò di nuovo dritta. Un gabbiano, passando di lì, aveva visto la scena e le chiese che cosa le era successo. La nonna gli disse -E’ stato il mare, il mare blu, blu, blu come il cielo a testa in giù- Il gabbiano che aveva fretta, ridendo perché gli era piaciuta la storia, se ne volò via canticchiando quel ritornello -blu, blu, blu come il cielo a testa in giù-…”

La Tartaruga stanca si era addormentata.
Il Coniglietto era felice.
Adesso sapeva cos’era il Blu.
Assaporando questa sensazione vide il suo amico gabbiano nel cielo e un pensiero si fece strada nella sua mente.

Senza paura prese la lattughina sulle spalle e si allontanò verso il Blu.

 

CRISTINA PATRIZIA CONIGLIO

Illustrazioni: FRANCESCA BERTELLI

Il coniglietto e il blu ultima modifica: 2012-04-27T08:28:17+02:00 da Inviati dai lettori

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