Cantano i poeti
come uccelli in gabbia
suoni d’amore o di rabbia
litanie del mondo
o voci dal fondo,
sempre errando
tra noia e gioia
sempre amando
dell’emozione
il sacro fuoco
della passione,
lieve la voce
forte la luce
degli occhi il senso
non hanno smarrito
la retta via indica il dito,
dietro il sorriso
amaro ride,
ammanta il verso la nostalgia
la calma opaca,
la malinconia.
Funambolo in bilico
tra la metafora
Vate
annunciaci la nuova era.
Gerardina Rainone
Il canto dei poeti
ultima modifica: 2016-07-28T08:08:23+02:00
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