Ho scritto, per la prima volta,
d’amore, ben sapendo che niente
può essere detto senza retrocedere
nell’abisso, senza rischiare lo schianto
di versi in corteo, o la seduzione
di ordinari orizzonti. Ma l’implacabile
detta le sue leggi di sempre
e ciò che si rinnova è la resa,
la totale adesione al dolore.
Sia allora nuovo caos di sé,
tra le righe il tonfo di una voce
in lotta con una rinnovata bellezza.
Il lampo di un’immagine rischiari
il balbettio del lento morire.
Ho scritto, per la prima volta
ultima modifica: 2012-10-11T09:00:54+02:00
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