Da “Il mostro dei Carpazi”

“Tu sbagli… il tuo non è amore, ma soltanto possessione…  tu vuoi soltanto che l’oggetto del tuo amore sia tuo, e non ti curi del suo bene, dei suoi desideri…
Mi  ricordo quando ero bambina, nell’anno trascorso a San Pietroburgo. Durante il freddissimo mese di febbraio, accadde un evento prodigioso. Per un mese, ogni volta che calava il sole, era visibile una cometa. Me ne innamorai, come se fosse una persona… mi bastava guardarla, sapere che c’era, ed ero felice… ogni sera sapevo che sarebbe tornata. Quando se ne andò definitivamente, mi dissero che sarebbe tornata dopo 70 anni.

Non fui triste, e le promisi che l’avrei aspettata… e ancora l’aspetto: quell’ingenuo amore di bambina è ancora vivo in me… se sarò ancora viva quando tornerà, sarò lì a salutarla. E’ così il mio amore per lui: è puro, privo di risentimento, di gelosia. Se lui non c’è, è come se ci fosse…  quando se ne va, so che tornerà…  lo lascio libero e non lo voglio tutto per me… e questo perché quando lo vedo, solo incontrando i suoi occhi, ho tutto quello di cui ho bisogno…”

Da “Il mostro dei Carpazi” ultima modifica: 2013-02-19T09:00:04+01:00 da Francesco Cimini

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