Camminava da solo nella neve… Tutto bianco, bianco, bianco fin dove lo sguardo poteva arrivare… E così come il bianco è una fusione di tutti i colori, tutto quel paesaggio conteneva tutto il suo dolore, era la somma di tutti i fantasmi che non lo lasciavano libero. Perché vivere per provare quel senso di abbandono e d’infelicità ? Poteva quel luogo un tempo teatro della felicità più intensa, nel tepore primaverile, cambiare così, ricoprirsi di neve, sparire ? Dov’era quell’albero di ciliegio, che sotto un leggero vento spargeva i suoi petali rosa… quei petali rosa che si appoggiavano delicatamente sui suoi capelli color ebano ? Eccolo finalmente ! Rinsecchito, curvo, cadente sotto il peso della neve… sembrava eterno come il loro amore, ed eccolo morto, come tutto il resto…
Da “Il mostro dei Carpazi”
Da “Il mostro dei Carpazi”
ultima modifica: 2013-01-22T09:00:03+01:00
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