CAPITOLO DUE
Della puzza sotto il naso
La puzza spesso viene scomodata nella vita di tutti i giorni per indicare quell’atteggiamento un po’ schifato che fa ritenere chi, sentendola continuamente sotto il suo naso, ne fa il suo segno caratteristico, elevandosi giustamente al di sopra di tutti gli altri miserabili e sporchi plebei.
Come dare torto a questi esseri impeccabili che ogni mattina, ancor prima di sciacquarsi il viso, afferrano la scopa in loro dotazione e la avvitano abilmente nel luogo a lei preposto, come segno di riconoscimento della loro intoccabile perfezione? Non possono certo permettersi, pena la veloce ed inesorabile cacciata dal paradiso snobbettaro, di abbandonare il loro portamento “incirdinito” (irrigidito), ed abbassarsi a contemplare la vile e becera realtà popolana.
La mia città abbonda di luminari di tale dottrina comportamentale e io mi sento quasi schiacciata dal peso orribile di essere una sciacquetta inutile ed invisibile se paragonata alla loro elegante maestria.
Le mie richieste formali di far parte della snobberia cagliaritana sono state tutte rifiutate dal gran giurì collettivo, per cui non mi resta che stare a guardare, non senza una nota di invidia, il pavoneggiamento estatico degli esimi rappresentanti di tale mondo così affascinante, certa che prima o poi i miei sforzi verranno premiati e potrò finalmente appartenervi anch’io.
Finalmente un giorno anch’io potrò mostrarmi sprezzante verso il popolino ed innalzare il mio nasino sofisticato all’altare della mondanità più in!
Certo devo migliorare alcuni aspetti del mio carattere ed alcune abilità, come ad esempio riconoscere un essere inferiore al primo sguardo, saperlo schernire alla prima occhiata rendendolo magicamente invisibile, controllare minuziosamente i suoi abiti per discernere immediatamente se ha addosso i giusti componenti del consono agghindarsi, intuire dal primo vocabolo se il suo accento è strettamente inerente allo slang della mia razza… Insomma tutte quelle carinerie che permetterebbero finalmente il passaggio da miserabile fanciulla ad affascinante donna di mondo.
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