Lo spazio tra le tue costole è profondo quanto basta per farmici affondare. C’è odore di miele e di sale marino, di erba e uva passita. C’è in te il profumo del sole e della libertà, la fiamma serpeggiante della disperazione e della redenzione.
Sei labbra morbide e mani ruvide, poesia sussurrata a denti stretti. A volte ti immagino seduto sul molo, le dita nere di carboncino; ti immagino mentre cerchi di catturare il tramonto con le tue mani mortali, trasportare i sospiri di vita sulla carta, rendere reali sogni di esistenza.
Sei bellezza così pungente da fare male, speranza così sgargiante da rendere ciechi. La sapienza degli antichi ti è cucita addosso come ricamo sulla pelle. Sei tutto ciò che una sognatrice può cercare.
Ma la realtà si arriccia nei miei polmoni, rimane intrappolata tra le mie ciglia.
Non posso essere il mare in cui galleggi, le stelle che guidano le tue carte. Troppo distante, troppo fredda, poco luminosa. Guardo la sabbia scorrere tra le mie dita, inginocchiata tra la schiuma marina, ti guardo tramontare oltre l’orizzonte.
Osservo gli uccelli volare in gruppo, sogno del giorno in cui potrò raggiungerli. Giuro che saremo come loro, saremo il vento, il cielo e la luce, l’inizio e la fine. Strapperemo la gravità in due, taglieremo la distanza in piccole parti, tesseremo il destino in una corda abbastanza forte da trattenere insieme i bordi arricciati del mondo.
Dormiremo all’ombra del salice, danzeremo tra le querce, berremo le acque nere del Nilo e ci stringeremo l’uno all’altra sulla cima dell’Everest. Renderemo il tempo inutile, distruggeremo i meccanismi.
Scolpiremo la nostra storia nella pietra, le affideremo la nostra vita; canteremo alle costellazioni, modelleremo i fiumi secondo lo scorrere delle nostre vene, lasceremo che i fiumi cantino i nostri nomi.
Stando qua, sorrido pensando a quello che saremo, asciugo le lacrime e zittisco i pensieri. Qua, ora, sono sola. Sono un’isola, immobile nella nebbia salata mentre guardo gli uccelli dissolversi in grigio.
Non sono con te, non so dove sei. Ma credo nel potere della speranza.
Credo in noi.
Sara Montella