Riflesso opaco di quest’ombra,
scura e nera
ma sottile,
vede il buio o poco più
ma crede in questo suo colore morto.
Tutto il giorno indaffarata
Nelle sue vanità mortali,
nella frenetica corsa
sorda in una strada
poco conosciuta.
Vede e non osserva,
sente e non ascolta,
e ritorna a proseguire
la buia strada della vita.
Sperpera egoismo
semina miseria,
raccoglie solo nefandezze,
nel suo continuo
rincuorarsi e scoraggiarsi
dei tramonti e delle albe.
Essa invecchia e si dispera,
fa di tutto per allontanare
l’ultimo momento.
Pensa al domani,
rimpiange il passato
adesso beffardo.
Si logora e decade.
Anima sfiorita
Della gioventù felice,
si trascina a fatica,
ansima,
e avverte il peso di ciò che incombe.
Il tempo corre veloce,
desidera fermarlo
ed impedirgli il suo infinito fluire
perpetuo.
E in un attimo,
la piccola ombra
adesso immortale
è come una goccia dispersa
nell’oceano freddo dei morti.
Francesco Centorrino