Archivio per categoria: Per Bambini

La bambola di porcellana

M’attendevi mia amata bambola
seduta tra fiori e ghirlande
sulla soglia di casa.

Di bianco eri vestita,
con ricci biondi
che scendevano
giù per le spalle quasi alla vita.

La mente ricorda
tra lacrime leggere
la sciagurata sventura
al qual fato meschino
segno il tuo destino,
mentre il sol svaniva
alla sera
destando sol ‘l nera chimera.

Vederti lentamente cadere,
dolcissima bambola
romperti in mille pezzi
davanti a ‘l occhi
che restarono impotenti
‘l cuore mi si spezzò.

Ti cercai
dentro ‘l resto del tuo corpo in frantumi
tra mille cocci di porcellana

Ti cercai ancor di più
ma tu non c’eri…

Ninnananna

Fai la ninna fai la nanna
canta sotto voce
una nuvola bianca,
a soqquadro il cielo
ha già messo
mentre il sonno
fa il suo trionfante ingresso.

Fai la ninna fai la nanna
canta ora la buona mamma
mentre culla il suo bambino
lasciandolo sognare
una nuvola bianca, una tellina
e tutto ciò che li piace fare.

Com’è fatta la Befana

Non c’è bimbo
che sa dirmi con esattezza
com’è fatta la Befana.

C’è chi dice è una vecchietta
tanto buona e poveretta,
con le scarpe sempre rotte
e le guance un po’ pienotte.

C’è chi dice,
ha il naso grosso a falchetto
sulla scopa vola spesso.

Indossa sempre stracci vecchi
e di anni ne ha parecchi.

Ed invece
c’è chi dice,
porta sulle spalle
grossi sacchi
che li passa tra i camini
sono pieni di dolcetti,
caramelle e biscottini.

Com’è fatta la Befana veramente?
Nessun bimbo lo sa esattamente
resta un immagine di fantasia
generata per magia

La giostra

La giostra dei delfini ha un mare rovesciato
dove va a nuotare chi non ha mai volato.

Si contano le onde le più alte e le più  profonde
tutte le altre si contano per due volte.

La giostra  gira
un giro alla volta
gira uno dopo l’altro
in una giravolta.

Tra le onde ci son due delfini
angeli nuotatori
le loro ali son dentro ma le pinne fuori.

Nuotano danzando nelle notti senza fine
sotto le stelle che fan da lampadine.

Brillano sotto gli occhi di fosforo e pianto
svaniscono i sogni e sparisce tutto quanto.

Il bimbo si accorge di aver sol sognato
i delfini, la giostra e il mare rovesciato.

Ti guardavo

Ti guardavo all’ora di pranzo mentre mi passavi dinanzi telefonando.
Facevo finta di nulla, ma ti osservavo con un pizzico di malizia negli occhi.
In quei momenti della mia vita non capivo ciò  che accadeva nel mio cuore, in quel luogo antico tra le rovine di un passato splendore,  in quel piccolo silenzioso mondo di preghiera e di amore.
Galeotto fu San Vincenzo e lì alle sorgenti del Volturno mi insegnasti cosa era l’amore, cosa era la felicità.
Ricordo con gioia quei luoghi e quei giorni e quando guardo loro, son felice di questo amore.

Alexandre Louis Woking