Archivio per Autore: Inviati Dai Lettori

L’amore e il silenzio

Aspetto il tuo sorriso la sera
quando i lampioni si riempiono di luce.
Voglio ascoltare il silenzio mentre stringo le tue mani.
Forse nel mare c’è il segreto che cerco, forse è solo l’onda che va che viene,
sentimenti che si fanno freddi nell’acqua.
Mi attrae la luce che al tramonto si posa dorata sopra staccionate di povero legno
dove gabbiani si fermano incantati.
E pensare che nelle case a volte l’amore non nasce ,
il fuoco divora le mani di uomini senza volto, senza sorriso,
che non conoscono il pianto.

L’amore che non sa dire parole forti,
quello che ha lettere sghembe sui vetri dei treni appannati.

Viviamo dentro nuvole sospese
In attesa si completi l’azzurro del cielo.
Occorre spingere il dolore,
cacciarlo nella macina dove finiscono i giorni indifferenti.

L’amore è il miracolo del tuo bacio, che ora esiste.

 

Franco Guidoni

Un secchio di parole

Per un’immagine distorta
qualcuno disse non stai bene
ho solo fatto a botte con la sorte
e cosa importa
se un po’ si vede
Se sono andato un po’ sfocato
su questa vita ci son nato
e la mia strada è sempre stata
un poco storta
quasi sbendata.

E la ragione è sempre un torto
basta svoltarsi un poco indietro
non siamo fatti per guidarci
e andare a letto presto
per non guardarci.

E accontentarsi è solo un vizio
poco meno di uno sfizio
così parlarsi su due piedi
e raccontarsi che va bene
se ci si vede.

Tu però non ascoltarmi
è solo un secchio di parole
incroci sfatti per distrarci
da questa musica che piove
e piove.

E se ancora ci scriviamo
è solo dopo questa pioggia
che si tuffa da così lontano
e come musica non è male
è quasi mare.

Ed io no, non sono io
che ho fatto in tempo a dirti che ti amo
amore mio:
è solo un secchio di parole.

 

Aldo Villa

Eppur tutti

Sento vicina lei Genitrice
per abbracciare il Cielo
mi ha lasciata in un freddo giorno d’inverno.

per unirsi alla schiera degli angeli
lui Genitore una mattina d’estate
mi ha sussurrato
“tu aspetta”.

la Sorella tanto amata
per dialogare col suo Gesù
in terra il suo posto mi ha affidato.

e ora anche il mio Amore
si è rivestito di Luce
al commiato “… i poveri, i veri poveri” mi ha raccomandato.

intanto ancora con gelide lacrime
presenti tutti li sento
la mano mi tendono per regalarmi amore
e donarlo a chi in solitudine prosegue nel buio…

 

Maria Rosa Cugudda

Un domani fragile

Fiorin fiorello, cantava Mario mentre saliva le scale con il pane sotto il braccio.
Era una vecchia abitudine quella, rubata a Parigi, durante quell’indimenticabile viaggio, l’unico che avevano fatto, da troppo tempo ormai.
Lucia lavorava in una lavanderia ma da qualche mese era a casa.
Ormai i cinesi nei centri commerciali fornivano gli stessi servizi a prezzi stracciati e di là a qualche giorno la saracinesca del negozio sarebbe rimasta definitivamente abbassata.
Era incinta Lucia e di questi tempi e in queste condizioni trovare un lavoro era impresa ardua, quasi impossibile.

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La Notte (I più votati di Prosa e Poesia)

Fammi ascoltare la placida notte:
il cielo profondo si svela
abisso che effonde mistero.

Fammi ascoltare la musica nuova
che dall’orizzonte turchino
sconfina nel buio più cupo.

Non sono le stelle soltanto
remoti, insensibili astri,
ma cuori pulsanti energia
sull’erba, sugli aghi dei pini,
sui ciottoli erosi del greto.

Si crede la notte un succedersi uguale
di ore che seguono il giorno,
se non si contempla l’arcana,
serena, armoniosa bellezza.

C’è un occhio verace che accende
perfino la tenebra illune
chiamando le silfidi mute,
scorgendo nel vago barlume
la strada che all’alba conduce.

 

Flora Lalli