I palmi della pioggia e del terreno applaudono quando si incontrano,
torcendo le dita in un nodo di ruscello.
Segue il fulmine, batte i pugni contro il cielo fumoso,
scoppiano raffiche di vento, gocce di pioggia come fuochi d’artificio.
La nebbia rotea sopra il terreno e danza – mi ricorda di quegli inverni in riva al lago
tanto tempo fa.
Le pozzanghere inseguono la tempesta che passa per ripulire
le strade impolverate e lava gli alberi dalle cattive abitudini.
Di nuovo il fulmine tremola, come una morente lampadina d’argento
che oscilla ad un filo in qualche soffitta del passato.
La tempesta sospira ancora una volta, poi ritrae le sue possenti braccia.
Allora il pomeriggio attende che il sole affondi le sue dita tra le nuvole.
Così gli uccelli potranno volare di nuovo.