Il Barabosso piangeva, piangeva. In camera sua, davanti al grande specchio cercava disperatamente di allacciarsi i pantaloni. Niente da fare! Quel benedetto bottone, nonostante i suoi sforzi non entrava nell’asola. Rosso in viso per lo sforzo, le guanciotte rigate da lacrime cocenti, si voltò a guardare i suoi due amici, il Trippiscio e la Pipitotta che lo osservavano facendo grandi sforzi per non ridere.
“Sì, effettivamente devi essere un po’ ingrassato in questi ultimi giorni” – sentenziò con aria saggia la Pipitotta. “Per forza – aggiunse il Trippiscio – Ultimamente non hai fatto altro che mangiare come uno sfondato! “ “ Mamma cucina troppo bene – si giustificò il Barabosso – e poi c’è stato il mio compleanno….” “Lo so, lo so – disse la Pipitotta – la torta, i dolciumi ….. “ “Non mi entrano più i vestiti – ricominciò a lamentarsi il Barabosso – Come faccio adesso?” “Penso che sia il caso che tu ti metta a dieta – sentenziò la Pipitotta, assumendo un’aria molto professionale – Niente dolci per almeno un mese, poco pane, poca pasta, molta verdura, molta frutta….” “Niente dolci? Per un mese??? – il Barabosso assunse un’aria disperata – “Non credo assolutamente di farcela” “ Non ti preoccupare- lo incoraggiò la Pipitotta – Ti aiuteremo noi! Vero? – chiese rivolgendosi al Trippiscio. “Sicuro, sicuro, se no gli amici a cosa servono? Benissimo! – esclamò la Pipitotta prendendo in mano le redini della situazione – e per prima cosa via tutti i dolci, cioccolatini, biscotti!”
Animata dalla volontà di aiutare l’amico, senza por tempo in mezzo si mise ad aprire l’armadio ed i cassetti alla ricerca dei dolciumi incriminati. “Aspetta, aspetta “– esclamò il Barabosso ma l’amica, senza prestare attenzione alle sue rimostranze cominciò a riunire in un mucchio caramelle, cioccolatini, biscotti mano mano che li trovava. Poi prese una busta di plastica e ci mise tutto dentro.
Il Barabosso era rimasto senza parole, tutte le sue provviste di dolciumi erano state trovate e confiscate. “Adesso andiamo a vedere cosa c’è nel frigorifero” – continuò imperterrita la Pipitotta. Così sparirono nutella, panna montata, una grossa fetta di torta avanzata, una vaschetta di gelato al cioccolato…..
“Ma, ma… – provò a protestare il Barabosso – lasciami qualcosa…” “ Vuoi o no che ti si riallaccino i pantaloni? – chiese severamente la Pipitotta – ed allora via tutto!” “Ma cosa dirà la Mamma….- cercò di protestare debolmente il Barabosso. “Con tua madre ci parlo io e vedrai che capirà. – lo rassicurò la Pipitotta. “ Adesso si tratta di fare un programma sia per quello che riguarda la dieta sia per quello che riguarda la ginnastica…. “La ….ginnastica? – chiese con un filo di voce il Barabosso che era piuttosto pigro e non giocava volentieri neanche a pallone. “Ma certo! – esclamò la Pipitotta – non basta mangiare di meno, devi anche bruciare calorie e questo si ottiene facendo ginnastica! “ “ Per la ginnastica ti aiuto io! – esclamò il Trippiscio che era magro ed atletico – Sarò il tuo personal trainer!” “Oh… Beh…. Grazie..”- esitò il Barabosso molto preoccupato . Il prossimo mese sarebbe stato assai duro!!
Gli amici avevano preso molto sul serio l’impegno di aiutarlo a dimagrire. La Pipitotta preparò un menu dettagliato per un mese intero dove gli alimenti erano tutti pesati in giuste dosi e dove erano privilegiati cibi sani e, genuini come verdure e frutta. I dolci erano completamente banditi unica concessione un cucchiaio di zucchero nel latte per la colazione del mattino.
E così, con la stretta collaborazione della Mamma che, messa a parte del piano per far dimagrire il figlio, aveva promesso tutto il suo appoggio, il Barabosso cominciò la sua dieta. Contemporaneamente il Trippiscio aveva preparato una serie di attività sportive da svolgere nell’arco del mese. Ogni giorno era prevista un mezz’oretta di footing nel bosco, tre volte a settimana un’ora di palestra con esercizi vari compresa un po’ di cyclette.
All’inizio fu dura! Il poverino si stancava subito e si lamentava di aver sempre fame, ma gli amici lo sostenevano non lasciandolo mai, anche per evitare che cedesse alla tentazione e mangiasse di nascosto qualche dolce. Lentamente però, il continuo esercizio cominciò a dare i primi risultati: il Barabosso diventava più resistente alla fatica e si abituava ai cibi sani che poteva mangiare.
Alla fine del mese, pesandosi sulla bilancia, constatò, con grande soddisfazione sua e degli amici che era dimagrito ed era tornato in perfetta forma. “Come avrei fatto senza di voi? “– esclamò ringraziandoli con entusiasmo. “Gli amici servono anche a questo”- sentenziò la Pipitotta abbracciandolo.
Anna Maria de Majo