A Pozland

Si arriva con gli ascensori, non puoi sbagliare: un muro altissimo ti sbarra la strada. Sul muro poi riconosci che qualcosa si muove; sono dei gabbiotti che salgono in alto, per tutta l’altezza del muro e si dispongono uno dietro l’altro, come i taxi sotto le pensiline delle stazioni ferroviarie o degli aeroporti. Se il muro è vuoto, significa che i gabbiotti sono tutti occupati e occorre attendere. Ma questo accade assai di rado.
Quando ci si avvicina al muro il primo gabbiotto disponibile scende, si apre e ti lascia entrare. Non devi avere fretta, perché il gabbiotto aspetta.
Entrato nel gabbiotto comincia la discesa verso Pozland.
Il viaggio è tutto al buio ma quando la città si avvicina, lo capisci dal riverbero delle luci che si fanno via via più abbaglianti.
Splendida Pozland vista dall’alto, meno quando ci sei dentro. La città è infatti tutta in discesa. Non ci sono veicoli a Pozland, ma slittini che scendono e scendono, se non li fermi, fino al cuore della terra sotto Pozland.
Nessuno è ancora riuscito a visitarla tutta, si vocifera e si sostiene, visto che nessuno è tornato per raccontarlo o per smentirlo, che laggiù fa freddo e manca l’aria. I più sconsigliano di sprofondare troppo nel cuore di Pozland, altri invece sono convinti che queste paure sono contrabbandate da quelli che vivono laggiù da nababbi e non vogliono essere disturbati. Molti altri invece sostengono che tutti quelli che vanno a Pozland, nel cuore di Pozland,  cercano la luna; la luna in fondo a Pozland? E mi è venuto ancora da ridere, ma per paura fosse un monito non ho voluto sperimentarlo anche perché a Pozland non si cammina, si scivola, e a me non piace, io preferisco avere i piedi per terra.

 

Storie di città
Le città hanno forma e colore ma anche sapore e odore, le senti oltre a vederle non solo col naso e con gli occhi: certe fanno paura e vorresti fuggirvi lontano, in altre resteresti per sempre. Alcune sono generose, amicone; altre scontrose ed egoiste, assomigliano agli umani con i loro difetti e i loro pregi. Non sono tutte così, alcune sanno di poco come le minestre scipite, ma quelle di cui vi racconterò sono davvero speciali e uniche.
Io sono un “viaggiastorie” mi piace viaggiare, vedere e raccontare.

A Pozland ultima modifica: 2015-01-19T08:27:44+01:00 da Salvina Pizzuoli

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