300 ANNI – Terza parte

Rosolini è quindi capace di fermarsi in modo indelebile nella memoria. Ed è proprio in questo contesto di memoria e di Identità davanti agli uomini e davanti alla storia  che è stato indetto e promosso dall’ Associazione Rosolinesi in Siracusa il 4° Concorso dei cimeli storici, dal titolo:”Un viaggio lungo 300 anni “. Il Concorso gratuito e aperto a tutti i Soci ha visto la partecipazione di tanti appassionati della storia e delle tradizioni Rosolinesi che hanno aderito con entusiasmo all’ iniziativa, mettendo a disposizione per l’ occasione, preziosi documenti e testimonianze di vario tipo. Questo evento è stato molto importante perchè è stata un’opportunità per raccogliere e per catalogare molto materiale di rilevante importanza storica. Infatti sono stati raccolti cimeli, libri, articoli, documenti e lettere, cartoline postali e manifesti, il cui valore storico è stato sottoposto ad un’ attenta Giuria di Studiosi.
Il primo premio di tale Concorso è stato assegnato al Signor Corrado Avola che ha presentato una stadera, ritenuta dalla Giuria, di notevole interesse storico ed antropologico.
Il secondo premio è stato assegnato al Signor Antonio Terminello che ha presentato un Atto Notarile, datato 5 dicembre 1901.
Il terzo premio è stato assegnato alla Signora Corradina Oddo che ha presentato una Bolla dei Luoghi Santi.
Anche il Sindaco del Comune di Rosolini, l’ Avvocato Nino Savarino, durante la Premiazione ha ribadito il valore e l’ importanza dei festeggiamenti in occasione del 300° Anniversario della Fondazione di Rosolini, congratulandosi con i componenti dell’ Associazione Rosolinesi in Siracusa per l’ impegno e per il forte vincolo dimostrato nei confronti del paese natio.
Questa manifestazione  ha assolto pienamente il proprio intento che era quello di ricordare, di raccontare e di promuovere  la storia, la cultura  e le tradizioni di Rosolini, attraverso i cimeli storici tratti dagli archivi di famiglia.
Tale manifestazione è stata patrocinata dalla Provincia Regionale di Siracusa, dal Comune di Siracusa e dal Comune di Rosolini, con la concessione del logo della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’ Identità Siciliana.
A questa importante manifestazione, ha fatto seguito la Conferenza “ La via del Carrubo passato, presente e futuro di una pianta del Mediterraneo “ che ha avuto come Relatore il Professor Fabio Morreale.
Il Professor Fabio Morreale , nato a Siracusa nel 1966 è una guida naturalistica siciliana ed è anche un fotografo naturalista che si dedica da molti anni alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale della sua Terra, la Regione Iblea. Il Professor Morreale è diventato uno dei maggiori conoscitori del Sud- Est Siciliano attraverso studi approfonditi, innumerevoli escursioni, pubblicazioni, conferenze e progetti di educazione ambientale. Ha così raccolto un vasto archivio fotografico che utilizza spesso per libri, calendari, giornali, siti web ed anche conferenze. Ha eseguito e pubblicato il censimento degli alberi monumentali della provincia di Siracusa.  È docente esterno di alcuni istituti scolastici e Presidente dell’Associazione naturalistica e culturale “Natura Sicula onlus”.

La conduzione del Professor  Morreale ha trasportato gli ascoltatori per circa un’ora a ripercorrere la storia della pianta del carrubo nel territorio di Rosolini. Ha parlato delle origini non certe ma comunque un dato è sicuro: il carrubo è una pianta costiera del Mediterraneo, capace di vivere a pochi passi dal mare e fino a 600 metri di quota. Furono gli arabi a sviluppare la currubicultutra e intuire che il seme di carrubo, il carato, avendo peso costante, poteva essere assunto come unità di peso delle pietre preziose e dell’oro. In grado di produrre generosamente, pur se trascurato, il carrubo può essere coltivato anche in terreni asciutti arsi, pietrosi, rocciosi, calcarei, vulcanici, quindi consente di produrre reddito in suoli solitamente contrari all’agricoltura. L’Italia, dopo la Spagna, è il maggior produttore al mondo di carrube. Più del 90% della produzione nazionale proviene dalla Sicilia, esattamente dai monti Iblei, da quella parte sud-orientale dell’isola compresa fondamentalmente tra le provincie di Siracusa e Ragusa. Oltre che per la produzione di frutti, oggi più che mai è necessario considerare il carrubo una valida alternativa alle specie, spesso alloctone, utilizzate dalla forestale per i rimboschimenti, Il carrubo può sostituirsi benissimo a quegli alberi che non fanno parte del nostro paesaggio come pini, eucalipti, acacie. Le carrube sono state assai importanti durante le carestie, soprattutto in tempi di guerra, infatti veniva utilizzato per la nutrizione zootecnica e dell’uomo quando i morsi della fame erano insopportabili.
Da qualche decennio la sopravvivenza della specie è legata al settore industriale, l’unico in grado di nobilitare i frutti, troppo fibrosi, per il consumo diretto, in farine alimentari di largo consumo richieste ed esportate in tutto il mondo. Non tutti sanno che la farina di polpa, scura e profumata, la troviamo spesso tra gli ingredienti della cioccolata o di alcuni dolci da forno. La farina di semi, invece, è l’additivo E 410 (addensante, gelificante, emulsionante, stabilizzante), assolutamente innocuo, insapore e incolore ma utile alla produzione di alimenti di largo consumo come maionesi, gelati, carni in scatola, salse, aranciate, wurstell, salami, formaggi, gelatine, surgelati, budini, dessert, spaghetti di soia, etc. L’unico stabilimento al mondo in grado di ottenere i prodotti ricavabili dalla lavorazione delle carrube si trova a Noto, in contrada San Paolo, nei locali di un’ex distilleria. Durante la conferenza sono state proiettate delle immagini e messi in visione dei barattoli in plastica trasparente contenenti diversi tipi di farine prodotte dallo stabilimento “IDEA”.
Al termine della conferenza, il Presidente Corrado Di Stefano ha consegnato al Relatore, il  Professor  Morreale, una targa per ringraziarlo della sua gradita partecipazione e collaborazione alle attività dell’associazione.
Parlando di Identità Rosolinese, il Carrubo rappresenta una componente essenziale del territorio di Rosolini e Dintorni. Il Carrubo è una pianta ad arbusto che è piuttosto diffusa su tutta l’ area del Mediterraneo, ma solo sugli Iblei è così intensamente coltivata e impiantata.
Il nome scientifico del carrubo (Ceratonia siliqua L.) deriva da greco Keras, che significa corno e dal latino siliqua con riferimento al tipo e alla forma del frutto che, come per tutte le specie della stessa famiglia, è rappresentato da un legume.
Il nome comune, invece, deriva dal termine arabo  Kharrub da cui  Algarrobo, in Spagna,  Caroubier, in Francia,  Alfarrobeira, in Portogallo e  Charaoupi in Grecia.
Anche per le Regioni Italiane è interessante vedere i diversi nomi con cui viene indicata la specie.
Così abbiamo  Garrubaro o Garrubbo in Calabria,  Sciuscella in Campania,  Carrua o  Carrubbi in Sicilia, Asceneddha in Basilicata e  Cornola o  Cornula in Puglia.
Il Carrubo è una pianta capace di essere portatrice di molte situazioni benefiche e curative oltre ad essere una pianta di notevole e suggestiva bellezza. La forma arcaica ed anche artistica del tronco e dei rami, insieme al verde lucente delle foglie coriacee e persistenti, ne accentuano la suggestione fra profumi, odori e colori. Il Carrubo con tutta la sua maestosità fu importato in Sicilia dai Fenici ed i suoi frutti venivano utilizzati nelle attività commerciali dell’ antichità. Infatti i semini delle carrube erano usati per pesare l’oro, chiamati carati, dall’arabo  “quirat.”. Oltre a questo utilizzo improprio del frutto, le carrube sono da sempre usate   per le molteplici proprietà nutritive e salutari.
Ad esempio, la buccia delle bacche di Carrubo sono ricche di Vitamine E, mentre la parte interna del frutto è nota per le sue virtù astringenti.

Le carrube sono indicate contro le forme di diarrea nei bambini, ma hanno un valido potere terapeutico anche per i disturbi intestinali degli adulti. Inoltre
il frutto del Carrubo è nutriente e riminalizzante, ideale come ricostituente dopo una fase di spossatezza, in grado di ristabilire una condizione fisica di equilibrio, per via delle sue proprietà idratanti e ristrutturanti. A questo si aggiunge la condizione che la farina di Carrubo, recuperabile  in  farmacia o in erboristeria, è un  valido sostituto della farina ideale per i celiaci e può essere anche usata da chi vuole far addensare torte e dolci, utilizzando un ingrediente naturale, dal sapore che vagamente ricorda quello del cioccolato.
A proposito di alimentazione, un noto ed illustre Rosolinese doc è il Professor Giorgio Calabrese, nato a Rosolini e laureato in Medicina presso l’ Università degli Studi di Catania, specializzatosi successivamente in Scienze dell’ Alimentazione, presso l’ Università di Pavia.
Attualmente è Docente presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza dal 1994 (Istituto di Scienza degli Alimenti –Direttore Prof. G. PIVA) e presso l’Università degli Studi di Torino (1994).
Inoltre il suo percorso professionale è assolutamente prestigioso e meritevole.
Ricopre infatti cariche autorevoli presso diverse e importanti Università nel mondo.
Inoltre in qualità di giornalista collabora con i seguenti Giornali :
“La Stampa ”, “La Repubblica”; “Il Corriere della Sera”. “Avvenire”.
E con i seguenti Magazines Settimanali:
“Lo Specchio de La Stampa “, “OGGI”;” ANNA”; “DONNA MODERNA”; “GRAZIA”.
A Rosolini  il Professor Giorgio Calabrese e la moglie Caterina sono stati insigniti del “Carrubo d’Oro” dal Sindaco a nome della civica amministrazione.
L’onorificenza viene data ogni anno ai cittadini di Rosolini che si distinguono nei campo della cultura e della società civile.
Il riconoscimento è stato conferito con la  seguente motivazione:“A Giorgio e Caterina Calabrese, per il costante impegno nelle ricerca scientifica per avere promosso e divulgato la cultura di una corretta e sana alimentazione, con ciò contribuendo a migliorare lo stile di vita del cittadino-consumatore”.
Nel contesto generale degli Eventi promossi dall’ Associazione Rosolinesi in Siracusa, in occasione del 300°  Anniversario della Fondazione di Rosolini, oltre alle importanti Conferenze che si sono tenute su argomenti di rilievo per la storia e per la memoria della tradizione e della cultura di Rosolini, si è cercato anche di ricreare il clima e lo spirito delle feste di paese, così come sono state vissute.

300 ANNI – Terza parte ultima modifica: 2013-08-16T09:11:04+02:00 da Rosetta Savelli

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