Vivo
in un grande
Paese
dalle molteplici
meraviglie
storiche
e naturali
senza chiedermi:
“Perché non ho
le ali?”
Dal momento che
bene o male
vorrei partire
e sono sempre
fermo
al chilometro
zero
senza un divenire?
Umile volontaria che
vesti di sole e di foglia
indugiano i tuoi pensieri di viola
e poi s’aprono al vento.
Voli pindarici
del più sublime Amore
e discese plananti
nel fiume della vita.
Porgi la tua mano graziosa
e sollevi da terra
una stella sperduta
sofferente e ignuda.
Un abbraccio fraterno di talco
un sorriso di luce
restituiscono
alla smarrita stella,
il grembo dell’anima.
Un ultimo
sospiro
di vita
s’infrange
sugli scogli.
La nebbia batte
fatale
alle nostre tempie.
Mi sembra
di non avere più
voglia di vivere
e non ho più parole
per dirmelo.
Noi pure siamo
come i dannati a morte,
noi pure siamo
come foglie cadenti a settembre.
La prima rugiada d’autunno
racconta
il sospiro
morente
del condannato.
Il cupo inverno
è la sua anima.
Ma non ha più voglia
né parole
per dircelo.