Archivio annuale: 2015

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Oggi è giunto il carnevale

È arrivato il carnevale,
conquistando monti e mare.

È arrivato tutto matto,
si è mascherato anche il mio gatto.

Su di un carro maestrale ecco il re del Carnevale.

Capelli ricci, corona in testa,
tutti intorno gli fan festa,
mentre dondola la testa.

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Piatto, fondo piatto (I più votati di Prosa e Poesia)

Piatto, fondo piatto.
Orizzonte piatto, una linea continua.
Emozioni piatte, calma di vento.
Niente di nuovo. Tutto piatto.
Le ultime note della chitarra
finiscono.
Il nastro procede a rilento
emette solo un piccolo fruscio.
Per il resto
tutto piatto.

Cogli l’attimo

In questa
vita frenetica
perdi il senso
dei sentimenti,
allorquando
li vivi
nei ritagli
di tempo;
cogli l’attimo,
allunga
i tuoi spazi
d’amore.

Condizioni 1/3

Come sono io adesso? Come mi sento?
FERMO. Fermo mi sento. Cosa vuol dire? Sono immobile nella mia condizione, immobile nella mia visione delle cose, immobile nella mia anima.
Oggi ho realizzato la realtà che mi circonda ma, badate bene, è una mia visione, che può essere una piccola briciola nelle miriadi di dimensioni e interpretazioni possibili.
Un movimento quotidiano come lavare i piatti che si trascina di anno in anno, di giorno in giorno, di ora in ora per poi essere scandito dai secondi, come se da quel movimento uscisse fuori un mantra di sottofondo che ispira la riflessione, mi ha portato a vedere il perché sono ancora qua. Io sono morto dentro, manca in me quella scintilla che era alla base negli uomini primitivi, quella scintilla che ha portato all’evoluzione umana, che l’ha spinta a oltrepassare quei confini che si era autoimposto con la religione e non solo, ad andare ed esplorare delle terre che erano credute inesistenti, fino a posare il piede sulla luna, o a raggiungere con un sottomarino le zone più profonde del mare. Io mi sento come tra 4 mura, con un soffitto che mi mostra un cielo così misterioso ma che non posso toccare, che resta là solamente per osservarlo da lontano, portando dentro di me la triste consapevolezza che io non potrò mai innalzarmi alla condizione di uccello, per vederne i più misteriosi e sfumati meandri.
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L’amore nella famiglia

Mamma, papà ultra ottantenni.
Fili d’argento tra i capelli.
Un amore lungo, intenso, profondo.
L’amore di una vita,
condivisa nella gioia e nel dolore,
nella sofferenza, nella malattia,
nella perdita di vite molto care,
che hanno segnato la vita inesorabilmente.
L’amore che vi unisce indissolubile,
più passano gli anni più si rafforza.
Voglio vedervi insieme ricchi d’amore,
sorridere per moltissimi anni ancora
per una figlia
quant’è bello l’amore nella famiglia.