Pensavo tu non fossi italiano
invece lo sei,
t’ho cercato sul vocabolario
che quasi t’ignora chiamandoti
“assalendo tumultuando”, ovvero mobbing;
ti vedo: pieno di angherie
vessazioni umiliazioni insulti maldicenze;
la tua attività persecutoria vuole escludere,
tranciare l’autostima,
azzerare la dignità dell’uomo;
spero di non incontrarti mai più.
Tu mobbing
Le mie scatole colorate
Con paziente dedizione apro una ad una le mie scatole colorate
dove tengo i ricordi che ho di te
Lì ho
per esempio
il gesto delle tue mani tremanti quando per la prima volta mi hai toccata
il battito scatenato del tuo cuore ansioso di me
l’umidità delle tue labbra
il suono del tuo balbettare solo per il fatto di avermi vicina
la sorpresa dei tuoi occhi quando ti disse di si
Infine
sai
ho tutte quelle cose li
insignificanti per il mondo
ma io le porto con me
sia che trasloco di posto
di paese
di sentimento
sia che rimango ferma
o che sono a mille anni di distanza
Un’altra bufera
Come stelle di cartone
senza luce
senza calore
vagano i pensieri miei
in questo cielo nero nero
sforacchiato dai sospiri
dell’anima mia.
Il mio povero cuore
ferito
aspetta rassegnato
che anche questa bufera
passi.
Donasti l’anima
Ai ghirigori festosi
dei volatili,
nell’aria salubre mattutina,
accarezzata dalle sfumature
multiformi del sole
attraverso le nubi,
spalanchi le finestre
per ricevere il calore
che non hai più.
Donasti l’anima
senza aspettativa alcuna;
di contro,
il becero egoismo
dell’altrui falsità
usurpò il tuo ego
scippando la luce.
Momenti
Mi perdo nei sapori perduti
sfiorando passati indimenticati
Nessuna sorpresa
Nessuna attesa
Solo anelli di fumo
che ardono una brace mai spenta.
Scompare l’ansia
senza sapore
ricamando preziosi maglie
sul telaio