Dannato
Demone immortale,
che giù per questa ripa
rovesciasti il tuo dolore
sì che sordo nulla
più si mosse;
Perché fingi la vita,
o Fiore immondo,
quando è così sublime
il tuo patire?
V. Inàne
Papà
Ricordo ancora quel tempo della vita mortale,
quando forte mi abbracciavi,
nei tuoi occhi risplendeva il tuo amore,
la tua dolcezza mi regalava pensieri di felicità.
La speranza di un dolce futuro che non mi abbandonò mai…
vivo nel tuo dolce ricordo come un campo fiorito in primavera.
Passione
La sua passione
si leggeva
sulle sue rosse labbra
inumidite
da lacrime
che come acqua sul fuoco
avevano spento
ogni suo desiderio
di un nuovo amore.
Abbiate pazienza
Abbiate pazienza – non si traduce
da sé lo sguardo che invoca
momentanee assenze
una crudele epistassi
tra lievi pieghe incuranti
del tempo che ancora s’impone
ipotesi di nascondimento
che azzera – ma compassione vi sia
per l’immutevole evento
che non accade
eccede, piuttosto
e non vi è
nessuna attesa tra i morti
di pietà una preghiera interrotta.